Intervista a JMP
1)Benvenuti su System failure. Come è nato il progetto JMP? Da chi è formata la band? Insomma, raccontateci tutto…
I JMP nascono da un’idea del chitarrista Gabriele Bellini dopo un concerto con il soprano Claire Briant Nesti di improvvisazione su basi originali strumentali. La passione comune per il cinema e le serie tv hanno portato ad inserire nelle loro improvvisazioni le colonne sonore. In seguito si è aggiunto il batterista Michel Agostini cha ha portato un groove coinvolgente alle esibizioni.
2)Parlateci del vostro album Jam Movie Project…come è nato questo progetto? È stato difficile registrarlo? Ci sono particolari aneddoti da raccontare?
L’album è nato con l’intenzione di mettere un punto fermo alle tante idee che si sono sviluppate nel corso del tempo, sia “creando” improvvisazioni sulle melodie originali, sia riarrangiando nei Medley. Il progetto in se e per la natura che ha, non è certo tra i più semplici e per registrarlo si sono rese necessarie particolari attenzioni anche ad un certo tipo di dettagli, soprattutto sonori. Ma abbiamo comunque cercato di mantenere il più possibile tutta l’essenza live, per la quale il progetto stesso è nato.
3)Quale è la traccia che preferite di questo vostro disco?
Ogni traccia ha un’emozione particolare per ognuno di noi ed è difficile dire quale sia la preferita. Io amo particolarmente Sin City, che a mio parare da un’energia incredibile.
4)Nel vostro disco c’è la “pretesa” di fondere musica e cinema. Quanto sono vicine queste due “arti”?
E’ impossibile pensare al cinema senza ricordarsi le colonne sonore. La musica dà completezza alla visione delle immagini e lì si sviluppa il pensiero e le sensazioni che danno i film. Una musica sbagliata può rovinare una scena importante.
5)A me piace tanto Can’t Kill Us e la vostra “riscrittura” di questo brano è stupenda. Potete parlarci di come avviene la selezione dei brani? Una volta selezionato il brano, poi..?
I brani vengono scelti in sala, ascoltando le proposte che portiamo e provando sia a lavorare con la base che riarrangiando il brano tra di noi. Scegliamo quindi la versione in cui risaltiamo di più e il resto.. è solo l’inizio dell’improvvisazione.
6)Quanto è importante offrire qualcosa di nuovo al mondo della musica underground e oltre?
Fino a che ci sarà la passione del fare musica delle persone l’underground non può morire. Avere idee, sperimentare qualcosa di nuovo.. è questo che fa evolvere la musica attuale, alzandosi dalle innumerevoli copie di ogni gruppo. Rischiare e fallire, per poi osare ancora e non arrendersi. E’ questo che muove quello che abbiamo dentro.
7)Per finire, avete in cantiere un altro progetto simile?
Il nostro sogno sarebbe quello di arrivare a creare musica “inedita” per i film, ma ci sono già nuove cose in cantiere.. dovete solo seguirci.