Intervista a Isulafactory
Benvenuti su system failure. Abbiamo recensito diversi vostri artisti. Potete raccontare ai nostri lettori come è nata la vostra etichetta? Ci parlate anche dell’evoluzione che ha portato all’etichetta attuale?
Isulafactory nasce nel novembre del 2020 come collettivo di persone che condividono la stessa passione per la musica. Nasce come un semplice gruppo che promuove la propria musica attraverso i social, le piattaforme di streaming e i vari canali video. A marzo del 2022 invece viene costituita un’associazione culturale, un’etichetta vera e propria, che ha sempre lo stesso fine: la promozione della musica prodotta dagli artisti- soci dell’associazione. In realtà Isulafactory nasce dalle ceneri di quella che è stata un’associazione molto attiva nella provincia di Ragusa, l’associazione culturale ISULA che dalla seconda metà degli anni 90, con la pubblicazione del pieghevole di cultura giovanile ISULA BLOB e l’attività di management musicale, era molto impegnata: antenna di Arezzo Wave per la provincia, managment di band di livello nazionale come Mas-Nada.
Ci parlate della linea editoriale dell’etichetta?
Non abbiamo una linea editoriale ben definita, non ci vogliamo precludere produzioni di musica interessante soprattutto se a noi piace. Non abbiamo fini commerciali, non vendiamo musica, diffondiamo musica e la promuoviamo. E’ anche vero però che ci muoviamo entro determinati limiti che vanno dalla classica moderna al jazz in tutte le sue forme, dal nujazz con le sue contaminazioni all’elettronica, con qualche puntatina anche al rock e rap più alternativo. Non vogliamo essere etichettati come una label legata ad un preciso genere, ci piace di più essere riconosciuti come un marchio di qualità e il ns scopo principale è quello di dare voce e spazio a giovani artisti che hanno progetti interessanti.
Isulafactory punta alla qualità. Potete commentare queste mie parole?
Non essendo e non volendo essere un’etichetta commerciale, puntiamo tutto sulla qualità. Cominciano ad arrivare i primi demo, che per noi sono innanzitutto un grande riconoscimento per quello che stiamo facendo e poi è sicuramente anche un grande piacere. Li ascoltiamo con passione e senso critico e come giusto che sia diamo risposte il prima possibile. Non vogliamo illudere nessuno, siamo una neonata associazione culturale una piccola etichetta e in quanto tale basiamo tutto sull’aspetto prettamente artistico. A noi piacciono le contaminazioni tra suoni: il jazz con il rock, la classica con l’elettronica, l’analogico con i synth, l’elettronica pura, insomma tutto ciò che prescinde da quello che potrebbe essere il principale scopo di una casa discografica: le vendite.
Il vostro nuovo logo è stato creato dal grafico e designer Marco Lentini di After Studio. Come è collaborare con lui?
Con la costituzione dell’associazione culturale, siamo passati dall’essere semplicemente “collettivo” ad avere una struttura giuridica. Abbiamo nel contempo messo online il nostro sito e in accordo con l’agenzia che ci sta seguendo dal punto di vista comunicativo, cioè l’After Studio di Marco Lentini, abbiamo deciso che bisognava marcare questo momento e questo cambiamento con una nuova immagine, partendo proprio dalla base e cioè dal logo. Con Marco stiamo iniziando a collaborare, organizzando un festival che si terrà nella nostra città di Modica, con tre serate in cui oltre ai concerti dei nostri artisti, ci saranno anche altri musicisti.
Che criteri seguite nella scelta di un vostro artista o band?
Per scegliere un progetto artistico sul quale poi impegnarci, non abbiamo in realtà un criterio ben preciso, seguiamo il nostro istinto, la nostra passione, cerchiamo sempre qualcosa di interessante che prima di tutto piaccia a noi. Abbiamo iniziato con artisti del nostro territorio, come giusto che sia, ma cominciamo a guardare oltre e siamo aperti a tutti.
Quali sono le maggiori difficoltà per una label indipendente?
Oggi in realtà, come tutti sappiamo, le etichette in quanto tali non avrebbero neanche motivo di esistere almeno ai nostri livelli. Siamo ormai anni luce lontani da quando si investiva a 360 °, dallo studio, alla stampa, alla promozione etc. Quasi tutti gli artisti pubblicano in proprio e ciò che invece conta è sicuramente avere un buon ufficio stampa e un booking molto attivo. Non essendo legati a nessuna dinamica commerciale, cerchiamo invece di coniugare il passato con il presente: approccio con lo spirito di qualche decennio fa alle dinamiche discografiche attuali. Ci occupiamo di pubblicare attraverso i canali digitali, di promuovere e di svolgere tutta quella attività che normalmente l’artista non ha tempo o voglia di fare (stampa, radio, playlist etc). Siamo anche legati alla produzione di piccoli quantitativi di supporti fisici (CD , Vinili o gadget) e ci piace muoverci anche come managment e booking per i nostri artisti.
“Isulafest – musica & visioni”. Ci potete dare qualche anticipazione su questa rassegna musicale?
Isulafest è il nostro primo festival e speriamo sia il primo di tanti. Si svolgerà a Modica all’interno del giardino e chiostro del bellissimo palazzo Sant’Anna, sede dell’Ente Liceo Convitto. Sarà articolato in tre serate, una per mese (luglio, agosto e settembre). Sarà un connubio tra arti visive, cortometraggio e foto, e logicamente bella musica. Si esibiranno fondamentalmente gli artisti di Isulafactory e molto probabilmente avremo anche un’artista dalla Germania. La line up è ancora da definire cosi come anche il programma nei suoi dettagli.
Con che spirito portate avanti il vostro progetto?
E’ la passione per la musica l’elemento principale che ci spinge a svolgere quest’attività culturale. Far emergere progetti che secondo noi meritano e farli arrivare potenzialmente a chiunque è il nostro fine principale. Noi prima di tutto siamo un’associazione e tutti gli artisti che ruotano intorno a Isulafactory sono soci che hanno lo stesso fine: far conoscere la propria musica.
In un mondo in crisi climatica, sanitaria e adesso anche geopolitica, ebbene in questo mondo quale è il ruolo della musica secondo voi?
La musica nel mondo di oggi, profondamente cambiato nell’arco di appena due anni, ha secondo noi un ruolo molto importante, un po’ come tutta la cultura, l’arte in tutte le sue espressioni. La musica è universale, non ha confini, non ha odio né violenza, emoziona chiunque in qualsiasi parte del mondo e soprattutto crea unione.
Che cosa significa per voi management?
Quando parliamo di management intendiamo la gestione dell’artista, rappresentarlo nei vari settori: per la produzione, promozione, per i live etc. Gli artisti devono fare gli artisti, al resto ci pensiamo noi.
Per finire, salutate i nostri lettori e fate un appello a coloro in cerca di un’etichetta…..
Salutiamo e ringraziamo prima di tutto voi per lo spazio che ci avete concesso e poi salutiamo e ringraziamo tutti i vostri lettori e soprattutto coloro che hanno letto l’intervista. Infine a tutti i musicisti: se avete progetti che ritenete essere in linea con la nostra dimensione, allora non esitate a scriverci. I nostri contatti sono: [email protected] e [email protected] (visitate il nostro sito alla pagina contatti per la demo policy www.isulafactory.it).