Intervista a Giorgio Barozzi

Benvenuto su system failure. Leggo che lavori nel mondo della musica come tastierista, arrangiatore, compositore, cantante e didatta. Quale di queste cose preferisci fare e perché?

Grazie a voi per l’invito. In musica, c’è sempre un dare-avere di emozioni. Amo la musica suonata, sono sempre alla ricerca di nuovi spunti artistici per le mie composizioni, ma provo anche tanta soddisfazione nell’insegnamento, soprattutto nell’ambito della teoria e dell’armonia.

Tastierista degli YtseJam KR (ultima tribute band ufficiale dei Dream Theater). Cosa ci racconti di bello di questa esperienza?

Certamente è uno dei miei migliori ricordi: appena diciottenne ricevo la chiamata dai componenti di questo gruppo, che già seguivo da anni, che aveva base nella mia provincia d’origine, Crotone, e che portava in giro per tutta Italia la musica dei Dream Theater, una band che ritengo davvero straordinaria. Si trovarono inaspettatamente ad aver bisogno urgentissimo di un tastierista per una data a Bologna: l’evento era solo tre giorni dopo, 48 ore di prove a disposizione, e fu proprio così, nel senso che non dormii per due giorni per preparare tutto il complicato repertorio. Da quel giorno per i successivi sette anni e con più di 50 concerti all’attivo, abbiamo collezionato momenti bellissimi e indimenticabili, per me estremamente formativi, sia sotto l’aspetto tecnico-musicale, che sotto quello lavorativo, trovandomi a suonare insieme a gente adulta, ovvero dei gran professionisti dai quali ho appreso moltissimo e con i quali oggi ho un rapporto fraterno.

Hai ottenuto la certificazione ufficiale Apple Certified Pro per Logic Pro X. Per cultura personale ho usato personalmente questo programma che trovo fantastico. Secondo te quali sono i punti forza e se ci sono dei punti deboli per questo programma audio?

Logic Pro X è il programma per tutti. Ho sempre sostenuto che Apple sia una delle pochissime grandi aziende informatiche in grado di fornire un’esperienza perfetta a chiunque adotti un loro prodotto, dal professionista all’amatore. Logic Pro X è così: perfetto per iniziare a mettere mano alla Music Production ma allo stesso tempo in grado di fornire tutti gli strumenti necessari ad una produzione di altissimi livelli. Inoltre la grandissima integrazione della libreria con i plug-ins (VST ed effetti) forniti da Apple, lo rende anche estremamente efficiente. Altra chicca, per chi come me usa Mainstage per suonare dal vivo, è la possibilità di creare e gestire i suoni direttamente su Logic Pro X. Piccola nota dolente, la gestione dei video, secondo me leggermente carente per chi usa il programma per scrivere colonne sonore.

Collabori come organista rock/blues con nomi come Ian Paice (Deep Purple), Eric Udel e Rob Paparozzi (Original Blues Brothers Band). Quali emozioni si provano a collaborare con artisti di una certa fama?

Emozioni uniche e ricordi indelebili. Una cosa che difficilmente potrò mai dimenticare è stare sullo stesso palco con Ian Paice alla batteria, che urla di goduria alla fine dei pezzi storici dei Deep Purple. Per la cronaca, bruciai il Leslie quella sera, tanta fu la distorsione, ma ne valse decisamente la pena. Su YouTube è possibile vedere e ascoltare l’intero concerto Ian Paice&Into the Purple (il nome della nostra band) al Teatro Gentile di Cittanova (RC). Altra esperienza incredibile e anche “illuminante”, è stata quella con Eric e Rob, rispettivamente bassista e armonicista della Original Blues Brothers Band, invitati dalla Free Spirits Band di Verona, che per l’occasione invitò anche me come organista. Purtroppo Eric non è più fra noi, ma ha giocato un ruolo determinante nella mia carriera, fornendomi tanto supporto e tanti consigli per anni dopo il nostro primo incontro.

Sei anche compositore. Hai vinto il Festival Internazionale di Composizione di Eboli. Ci puoi raccontare qualcosa di questa esperienza?

Fu una bellissima soddisfazione: il concorso prevedeva la composizione di un pezzo inedito per chitarra e flauto. Il brano vincitore si intitolava “La favola del pastore che gridava: “Al Lupo!”” ed è nato dopo una riflessione per l’appunto sulla celebre favola di Esopo. Il brano, infatti, mantiene per tutta la durata un tono irriverente, grazie anche allo splendido sodalizio di sonorità che si può apprezzare in un duo chitarra e flauto. Un’ulteriore gratificazione fu il fatto che, oltre al primo premio assegnato dalla giuria tecnica, vinsi anche il premio del pubblico, costituito per lo più da musicisti accorsi alla manifestazione.

“Teoria e Armonia della Musica Moderna”, un testo appositamente pensato per gli studenti della musica Pop/Rock. Puoi presentare questo tuo libro ai nostri lettori?

La stesura di questo manuale di Teoria e Armonia musicale, appositamente pensato per la musica di oggi, “leggera” ma non banale, trae origine in modo ambivalente dalla didattica tradizionale dei corsi di musica classica e quelli di jazz; il musicista Popular deve, infatti, saper comprendere e interpretare una partitura, analizzare una struttura armonica, riconoscere una forma musicale, ma anche improvvisare un assolo e assumere un linguaggio nello stile afro-americano. Il lavoro, diviso in 34 capitoli, illustra i principi della Teoria musicale e i concetti dell’Armonia e dell’improvvisazione Pop/Rock. D’accordo con il mio editore, Silvio Maggioni di Eufonia Edizioni Musicali, abbiamo cercato di rendere l’esperienza di studio innovativa ed efficace, inserendo anche più di cento esempi audio e tavole riassuntive in PDF scaricabili direttamente sul proprio smartphone inquadrando i codici QR posti di fianco ad ogni argomento, rendendo l’esperienza di studio non solo teorica ma anche tangibile.

Perché hai scritto “Teoria e Armonia della Musica Moderna”?

Principalmente due fattori mi hanno portato a voler scrivere un manuale per la musica pop/rock: per prima cosa l’aver osservato, durante le mie esperienze di studio, una certa esiguità di manuali dedicati alla trattazione della teoria e dell’armonia pop/rock e in secondo luogo, soprattutto, l’aver constatato una certa distanza fra le competenze che si acquisiscono durante gli studi, tradizionali e jazz, e la loro effettiva messa in pratica sui palchi dove si suona la musica Popular. Inoltre negli ultimissimi anni i Conservatori italiani, affiancandosi a moltissime scuole di musica private e allineandosi alle istituzioni musicali europee, hanno (finalmente) costituito i corsi di musica pop/rock, motivo ulteriore per provare a fornire un manuale agli studenti che li frequentano.

Per finire saluta i nostri lettori e dai qualche consiglio a qualche band emergente che sta muovendo i primi passi nel mondo della musica…..

Innanzitutto grazie a System Failure per avermi fornito uno spazio per parlare di me. Grazie a chi avrà speso tempo e attenzione per leggere questa intervista. Vorrei anche invitare chiunque volesse contattarmi a farlo attraverso i miei canali social, perché lo scambio di idee è alla base per la crescita culturale e professionale. A chi vuole intraprendere una carriera musicale propongo di mettere sempre al primo posto la propria Arte, coltivando sempre la curiosità e lo studio, per poter espandere continuamente i propri confini culturali. Inoltre, questi tempi duri per noi musicisti non traggano in inganno: la Musica tornerà e avremo ancora bisogno di nuovi idoli da seguire.