Intervista a GE World & Dr. Peter

Epistole” è il nuovo ep firmato GE World & Dr. Peter. Noi l’abbiamo recensito qui. Abbiamo intervistato la band. Leggete cosa hanno da dire…

Benvenuti su System failure. Come è nata in voi la passione per il rap?

(GE World)
Una volta ero con mio padre in un negozio di elettrodomestici: c’era un’esposizione di televisori che passavano tutti lo stesso programma; c’era un’artista, non ricordo chi fosse, che rappava una canzone. Sono rimasto fermo, immobile davanti a quei televisori ad ascoltare tutto il brano. Quando fu ora di andare via, io mi girai verso mio padre e gli dissi: “Da grande voglio fare quello.”

(Dr. Peter)
Fin da bambino rimasi colpito dalla musica, specialmente in vinile. Durante gli ascolti cercavo sempre di imitare le melodie dei brani con la mia chitarra. Nell’adolescenza, proprio grazie ai vinili, conobbi le tecniche dello scratch e del campione, avvicinandomi così alla cultura hip-hop. Scelsi il beatmaking come espressione di appartenenza a quella cultura, ricercando in continuazione un mio personale stile di produzione.

Abbiamo recensito “Epistole”(cover subito sotto). Su quale traccia di questo disco mi dovrei soffermare e perché?

(GE World-Dr. Peter)
Probabilmente su Diadora, che di sicuro è il pezzo più impegnato e profondo del disco. Il protagonista di questa storia è un ragazzo che, incapace di chiedere aiuto, si ritrova a vivere in un incubo, vittima di violenze e soprusi. Con questo brano dall’epilogo amaro, abbiamo cercato di spiegare quanto possa essere dannosa per i più deboli l’indifferenza nei confronti delle angherie che spesso devono subire. E’ un’epistola scritta per restituire un po’ di vergogna ai carnefici ed un po’ di forza alle vittime.

Come riuscite a fondere così bene generi musicali diversi?

(GE World & Dr Peter)
Durante le nostre produzioni tutto nasce in maniera piuttosto spontanea, ogni cosa che creiamo risulta essere un misto di tutto ciò che amiamo ascoltare. L’esatto utilizzo e la giusta scelta dei campioni, che vanno studiati, analizzati, ascoltati e trattati con molta cura, è sicuramente fondamentale.

Come scrivete solitamente i testi delle vostre canzoni?

(GE World)
Fino a qualche tempo fa, quasi sempre di notte, immerso nel silenzio. Ultimamente tengo i testi in mente senza mai scriverli, modificandoli e correggendoli giorno per giorno nei ritagli di tempo. Quando ritengo che il pezzo sia pronto già lo conosco perfettamente a memoria. Più di metà dei brani contenuti in epistole sono stati scritti senza essere mai stati scritti. Avete mai paura di rivelare aspetti della vostra vita personale a estranei attraverso la vostra musica?

(GE World & Dr Peter)
E’ la prima paura che abbiamo dovuto affrontare e superare quando abbiamo deciso di fare la nostra musica.

Qual è il migliore verso che avete mai scritto (o il più significativo per voi)?

(GE World)
Uno dei più significativi resta: “Sono solo un altro stronzo che non ce l’ha fatta, ma non chiamo underground la mia disfatta.”

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

(GE World)
Soprattutto artisti jazz: Paolo Conte, Cannonball Adderley, Stan Getz, Benny Carter e tantissimi altri. Dr Peter ama particolarmente: Chet Baker, Astor Piazzolla, Bill Withers, The Doors e trova spunti da vari beatmaker americani.

Che cosa ha ispirato “Senza il mantello”? Parlate della sua genesi….

(GE World & Dr Peter)

Sorath ne parlerebbe così:
“Nasce come un dialogo sulla condivisa passione per i fumetti e sul condiviso bisogno di essere salvati dal male che ci circonda. Della possibile esistenza quindi, di una qualche persona nel mondo, in grado di trascinarci via da tutto, descritta appunto come un supereroe. Ma spesso l’unico supereroe di cui si ha davvero bisogno, è quello che si vede quando ci si guarda allo specchio, ed è estremamente difficile riuscire a riconoscerlo. “Ci vuole tempo, è lento ma prima o poi arriva.”

Come è stato collaborare con Sorath?

(GE World & Dr. Peter)
Saretta ormai è di famiglia, ci conosciamo da tanti anni. Lei è il vero valore aggiunto del disco, il supereroe del nostro progetto. E’ stato emozionante, è sempre emozionante sentirla cantare.

Quale è stato il miglior momento della vostra carriera? E il più difficile?

Per entrambi il migliore, sicuramente il più felice, è stato il momento dell’uscita del primo album. (GE World) Il più difficile lo vivo dagli inizi del 2017 quando alcuni problemi di salute mi costringono ad interrompere qualsiasi attività lavorativa ed artistica per più di un anno. Un vero calvario.

(Dr. Peter) Nel 2018, dopo la perdita di mio padre, ho attraversato un periodo particolarmente arduo che mi ha permesso però di reagire ed approcciare positivamente, tramite una nuova visione, alla musica. Quando quest’ultima rappresenta una grande passione, i momenti difficili sono utili a farti riscoprire te stesso e a superare le difficoltà.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale nuovo ascoltatore?

(GE World & Dr. Peter)

Come già accennato in precedenza, sicuramente la capacità di fondere insieme diversi stili ed elementi musicali all’interno di un progetto. Non sarà affatto difficile ritrovare nei nostri brani il soul, il funk, il jazz, la classica, l’elettronica e tanti altri generi.

Un ricordo indelebile di un live?

(GE World)
20 Agosto2016, Amatrice. Ero in live con Dj Haine per l’evento “Notte Aquilana”, nato con lo scopo di celebrare l’antico legame tra le città dell’Aquila e di Amatrice. Non potevo certo immaginare che, a distanza di soli quattro giorni, quella città stupenda che io visitavo tutti gli anni in occasione della Sagra, si sarebbe ritrovata a dover affrontare una tragedia così tanto simile a quella che noi vivemmo col sisma del 2009.

(Dr. Peter)
Ogni live a suo modo, per dei momenti o delle particolarità, rimane indelebile. Ricordo con felicità quando, ancora adolescente, appena dopo le prime ricostruzioni post-sisma, in un locale dell’Aquila, uno dei miei primi dj set coincise con una delle mie prime e più pesanti sbornie.

Con quale artista o band indipendente vorreste collaborare?

(GE World & Dr Peter)
Sicuramente collaboreremo con i Bram Stalker di Andrea Maceroni e con i ragazzi de Il Piacere di Escluderti, con i quali abbiamo condiviso già molti palchi. Alessio Fulvi, chitarrista del gruppo, ha curato con noi ogni dettaglio delle grafiche di Epistole. Ci piacerebbe collaborare anche con Non Pellegrino, artista poliedrico che ha realizzato il videoclip di Senza Il Mantello. Siamo comunque aperti ad altre collaborazioni.

Quali sono i vostri piani per il prossimo futuro?

Lavorare molto in studio su nuovi inediti e, poiché questo nuovo EP rappresenta tutto ciò che siamo e racconta di no così tanto, portare in giro il più possibile Epistole.

Salutate i nostri lettori per concludere ….

Vi ricordiamo che Epistole è fuori dappertutto! Ascoltatelo su youtube, spotify, itunes. Comprate il disco oppure, se preferite, scaricatelo illegalmente, ma fate girare sempre la musica dando supporto agli artisti che ritenete validi. Nel ringraziarvi vi salutiamo con un grande abbraccio.