Intervista a Francesco Cangi

Sei polistrumentista. Quale strumento o strumenti preferisci?

Ogni strumento è come un vestito che indossi: può essere comodo, poco o troppo elegante, farti sentire a casa, farti brillare in mezzo alla sala… È una domanda difficile, perché dipende tanto da dove sono e cosa devo fare per l’occasione. Il trombone è indubbiamente lo strumento con cui riesco ad esprimermi più liberamente, quello a cui ho dedicato più tempo e su cui è basata la mia carriera. Ma quando chiudo gli occhi mi sento sempre dietro ad una batteria. Essere il motore del suono mi fa stare davvero bene. Uno sfogo totale.

Come ti sei avvicinato al mondo della musica per la prima volta?

A casa la musica è sempre stata più che presente. Mi ricordo fin da piccolissimo che ascoltavamo tantissimo i Beatles nelle cassette registrate dalla radio. Mio padre suona l’oboe e la chitarra e mi ricordo che già dai primissimi anni con mio fratello suonavamo un po’ di tutto. È stato sicuramente lui a portarmi sulla strada della musica… Ho ancora il vivido ricordo di un rientro dalle vacanze – ero ancora alle elementari – in cui tornando a casa mi fiondai subito sulla tastiera, e capii che suonare era una cosa di cui avevo veramente un viscerale bisogno.

…arriva a calcare i primi palchi d’Italia nella sezione fiati dei Dirotta Su Cuba..Cosa ricordi di questa esperienza?

Erano i primissimi anni in cui suonavo il trombone nella band di mio fratello, e devo dire che è stata una palestra fenomenale. Eravamo una sezione fiati veramente cazzuta, devo ammetterlo. Poi un giorno Stefano De Donato ci vide a suonare vicino a casa sua e da lì a poco portò me e mio fratello in quello che era il nostro primo vero ingaggio professionale. Ero ancora totalmente autodidatta e non avevo la minima idea di cosa fosse uno spartito o un accordo di settima! Andavo ad orecchio, istinto e cuore. E tutt’ora mi stupisco di come riuscissi a suonare quella roba là che è veramente tosta!

Elisa, Stadio, Irene Grandi, Arisa, Fabrizio Bosso etc. Che emozioni hai provato a collaborare con loro?

Con Elisa ho avuto l’opportunità di suonare a Campovolo davanti a 100mila persone, Gianluca Petrella mi chiamò per sostituirlo 2 giorni prima. Ero talmente onorato che non riuscivo a parlare. Gli Stadio sono un pezzo di storia della musica italiana, i momenti che conservo più gelosamente sono gli aneddoti raccontati da Gaetano Curreri a cena post concerto. Insomma ogni collaborazione porta con sé un bagaglio di ricordi e di emozioni, suonare con Fabrizio Bosso ti fa venir voglia di tornare indietro nel tempo e studiare 40 ore al giorno.. pur sapendo che tanto, neanche lontanamente suonerai come lui!

“What if the Universe..?”(in figura sopra), il nuovo ep di Francesco Cangi & The Lonely Rockets. Lo puoi presentare ai nostri lettori?

Inizialmente lo volevo intitolare “This is me”, non per auto-referenzialità, ma perché là dentro ci sono io in tutto e per tutto. È stato un processo lungo e difficile. Non mi sono mai sentito nel posto giusto, sono laureato in jazz ma non è il mio mondo, io vengo dal punk rock e adoro la cassa in 4. Cosa faccio? Come lo faccio? Ma soprattutto: chi sono? Un giorno ho iniziato semplicemente a buttar fuori quello che avevo dentro, e poi pescando nel pentolone di me stesso è nato questo disco.

Chi sono i tuoi miti musicali?

Se mi guardo indietro i NOFX sono assolutamente primi in classifica, sono cresciuto con il punk rock californiano e con mio fratello suonavamo tutti i dischi con qualsiasi strumento, è così che ho imparato a suonare. Pescando 4 nomi adesso random direi Beatles, Miles Davis, Salmo e Daft Punk.

Per finire, che progetti hai per il tuo futuro prossimo e remoto?

Per adesso sono a fianco di Alfa e Roy Paci, per l’estate e l’autunno sarò in giro a suonare con tanta bella gente… Il mondo pop mi entusiasma e spero che il percorso si arricchisca di sempre nuove e grandi collaborazioni. Per quanto riguarda il mio progetto beh, vorrei fare un miliardo di Festival, poter portare la mia musica a più anime possibili, suonare forte, e come dice sempre la mia compagna: vincere un Grammy. Boh, lei ci crede e io mi fido e vado dritto verso la meta.

Instagram: https://www.instagram.com/fcangi/