Intervista a Four Season quintet

Come nasce la vostra band? Come vi siete conosciuti?

Amici da tempo ma con estrazioni musicali differenti nel 2015 ci siamo ritrovati accomunati dalla voglia di creare un progetto originale in cui non doveva mai mancare l’energia dello swing e l’anima del soul. Un qualcosa in cui poterci identificare, con un sound riconoscibile. Il tempo, i tanti live e la continua ricerca hanno poi consentito al progetto di raffinarsi sempre più.

Come avete elaborato il vostro sound? Chi sono i vostri modelli musicali?

Sicuramente molti musicisti e maestri del genere ci hanno influenzato ma come si evince dalle nostre produzioni. Il progetto è il frutto di molte contaminazioni quindi citare un’artista in particolare ci risulta difficile. La nostra musica è data dalla miscela delle nostre diverse storie, dal classico al contemporaneo, dal jazz al soul, dal rock al funky. Crediamo che la nostra forza risieda proprio in questo: l’unione di “mondi” diversi con la voglia di comunicare le proprie personalità in un progetto comune dove il filo conduttore è rappresentato dalla vocalità e presenza scenica di Daniela. Sicuramente tutti i nostri arrangiamenti hanno la peculiarità della raffinatezza e della semplicità, anche i brani di nostra produzione dove si fa uso di strumentazione elettronica vanno sempre alla ricerca di questo mood; questo approccio ci consente ai live di accostare delle canzoni composte nella prima metà del secolo scorso a dei brani pop attuali che, magistralmente reinterpretati in chiave “vintage”, godono di nuova vita, facendo così vivere al pubblico un viaggio sonoro lungo la stessa strada, ma in direzioni opposte.

Come nasce una vostra canzone? Chi si occupa del songwriting?

Molto spesso tutto nasce da una melodia pensata da Daniela che successivamente ogni singolo musicista cerca di sviluppare con il suo strumento. Il passo successivo è lavorare tutti insieme per affinare l’arrangiamento e curarlo nei dettagli al fine di ottenere il nostro sound. Di tutti i testi se ne occupa Daniela, è lei la poetessa del gruppo!

Quanto tempo provate a settimana?

Dipende dai periodi. In un momento come questo in cui facciamo tanti live trovare dei momenti per lavorare a nuovi brani è più difficile. Quando invece siamo in piena fase creativa si trascorre molto tempo in sala prove, il confronto ed il suonare insieme è molto importante al fine di ottenere il risultato migliore.

L’ album d’esordio “Parole su parole“. Cosa potete dirci a riguardo? Presentatelo ai nostri lettori….

Essendo il nostro primo lavoro discografico ha segnato una tappa importante della nostra carriera. Con “Parole su parole” abbiamo voluto dichiarare la nostra visione “libera” della musica, ossia una continua ricerca, in cui non esistono canoni di genere ma solo l’esigenza di sperimentare e creare avvalendosi di contaminazioni. Ha rappresentato il primo lavoro importante a studio con il quale ci siamo divertiti a giocare anche con la strumentazione elettronica. Possiamo dire che è un disco che unisce moderno e tradizionale, swing e pop, inedito ed edito. Due brani originali (Parole su parole , Comme neige) e nove rivisitazioni di grandi successi internazionali, classici ed attuali. Indimenticabile il sold out in occasione del concerto di presentazione al Teatro Cucinelli in cui il pubblico ci ha regalato emozioni indescrivibili.

Cosa non deve mancare in un vostro live?

Ciò che ci auguriamo ogni volta è di accarezzare piacevolmente chi ascolta, attraverso un repertorio accattivante che sappia emozionare ed allo stesso tempo divertire mantenendo sempre un mood di eleganza e di originalità.

Un live di cui conservate un ricordo indelebile…

Tutti i live che abbiamo fatto ci hanno regalato emozioni fantastiche, praticamente siamo nati sul palco e ci nutriamo dell’affetto e del calore del pubblico….viviamo i concerti come uno scambio di energie. Sicuramente però ci sono dei concerti che sono rimasti nel nostro cuore in particolar modo, uno fra questi Amalfi in Jazz nell’estate 2023. Esibirci su quel palco naturale ai piedi del Duomo con tutta quella gente è stato davvero unico.

“Palomar” è il nuovo singolo. Potete presentarlo ai nostri lettori in poche righe?

Palomar rappresenta l’esaltazione della nostra voglia di sperimentare l’unione tra innovazione e tradizione iniziata già nel 2019 con i singoli presenti nel primo album “Parole su parole”. L’idea del testo è nata sfogliando un libro sulla storia del jazz che citava la famosa notte del 21 Agosto 1935 in cui si narra che il grande maestro Benny Goodman insieme alla sua orchestra diede vita al periodo della swing era al Palomar Ballroom a Los Angeles. Quella notte il grande maestro ebbe l’intuizione di proporre gli arrangiamenti di Henderson, un musicista afro-americano di Atlanta, che presentavano dei suoni più “hot”. Fu così che le ballerine del Palomar iniziarono a ballare e la pista esplode. La locandina dell’evento apre il videoclip che è ispirato all’atmosfera calda ed elegante dei night club americani.