Intervista a Flavio Calaon

Bentornato su system failure. Leggo che “continua a lavorare per raggiungere il prestigioso titolo di direttore d’orchestra a fiati”. Cosa puoi dirci di questo importante traguardo che vorresti raggiungere?

Ho già dato tutti gli esami del caso, ora attendo risposta. Diciamo che a prescindere dall’esito il percorso mi ha permesso di acquisire doti e conoscenze musicali non da poco (orchestrazione, arrangiamento, consolidamento come musicista e conoscenza più dettagliata degli strumenti per lo più quelli a fiato).

Abbiamo recensito “THE LITTLE DRAGON”. Cosa ci puoi dire di questo progetto, della sua genesi?

Ha una genesi lontana, nata come coretto (ai tempi in italiano e con una melodia totalmente differente) in periodi adolescenziali e rianalizzato recentemente sia per il testo che per il suo potenziale metaforico. Anche all’ora un voler raccontare della sofferenza con più leggerezza e dare quel briciolo di speranza in più. Poiché credo che gli artisti servono, oltre come fonti di estetica e benessere, anche per modellare e trattare temi di vita per sé stessi e per gli altri; questi temi di vita, a volte astratti, servono per alleggerire l’esistenza stessa di chi ascolta o partecipa come può.

“Draghetto”, una metafora che vorrà magari raccontare la desolazione, la solitudine o l’introversione”. Quanto è importante parlare di questi temi nel mondo odierno?

Importante tanto quanto parlare di quello che si ama o che non si ama. Tutti e nessuno si sentono “Draghetti” oppure tutti e nessuno vogliono parlare di quanto siano “Draghetti”… Bhe io dopo diverse difficoltà e sofferenze, non soltanto dovute dalla situazione pandemica ho voluto fare questo “sporco lavoro”, di parlarne 😀 Augurandomi di averlo fatto bene e comprensibile almeno ahahah

Nic Gyalson. Come è collaborare con lui?

Mentre ero a casa a comporre il brano sul mio Harmonium e a canticchiarlo per le prime volte continuavo ad avere una spinta quasi cosmica verso di lui; conoscendolo (inizialmente di vista) con gran stima come artista, sapendo del suo Hammond e per lo più stava appena aprendo e rivoluzionando il suo Studio Touchtime Records; Ho pensato che anche per lo stile che desideravo di “The little dragon” potesse essere la persona più adatta, e così è stato :)Per entrambi, ottimo feeling ed esplosioni d’estro musicali senza filtri e barriere! Ottima persona, produttore ed instancabile artista e artigiano.

Quali sono i tuoi orizzonti musicali per il futuro dopo che ci hai stupito con questa “svolta”?

“The little dragon” mi ha messo a nudo, è una partenza alle mie vere intenzioni musicali (pure “a grounding on a boat” si era avvicinato), ma aprirmi così tanto al pubblico intimorisce; le delusioni nessuno vorrebbe averle. Continuare su questa linea è un mio profondo desiderio, far si che venga accolto ed emozioni: il mio postulato. D’altronde come si muove il mondo della musica non è “sempre rosa e fiori” ed “accogliente” per i pazzi-impavidi come me ahahah.

Il pezzo trasmette sicuramente il tuo “estro da poli-strumentista”. Puoi commentare questa mia frase?

Ogni artista/musicista consiglio di dedicarsi a più strumenti; aiuta a generare e/o cambiare punti di vista durante il componimento, che sia di: produzione, composizione o arrangiamento :).

Per finire, saluta i nostri lettori e vorrei sapere come immagini un futuro tuo live set quando sarà finita l’emergenza sanitaria….

Me lo immagino con tanta e bella gente che balla o si perde via con me ahah 😀 Ciao a tutti vi voglio bene, scrivetemi pure per qualsiasi cosa (collaborazioni, featuring, idee, consigli, critiche, aiuti o “ciaoni” ahah)

Web links:

www.flaviocalaonmusic.com

https://open.spotify.com/artist/2MAE8k3FASBvEata0b1tgs