
Intervista a Elena Romano
“formazione nel canto jazz e diverse esperienze artistiche maturate tra l’Italia e la Germania”, leggo nel comunicato. Ci puoi dire qualcosa in più?
Sono diplomata in canto jazz al conservatorio: è un percorso che ha avuto un’influenza davvero importante sulla mia musica, soprattutto per quanto riguarda l’approccio all’improvvisazione. Non riesco a immaginare una musica nata da logiche puramente razionali, la sento piuttosto come qualcosa di estemporaneo, istintivo — ed è proprio questo l’aspetto che più mi affascina dell’improvvisazione. Ho vissuto un anno a Colonia per motivi di studio. Nel frattempo andavo spesso a Berlino, dove vive mio fratello – nonché il mio producer – e approfittavo di quei momenti per lavorare alla mia musica. In quel periodo mi sono riavvicinata sia al jazz tradizionale sia all’improvvisazione radicale: il primo mi ha dato spunti melodici nuovi, mentre la seconda mi ha aperto a una ricerca più sperimentale, soprattutto sul piano timbrico e vocale.
“pop-elettronico”. Perché questo genere musicale e non altri? Come hai elaborato il tuo sound? Quanto è importante sperimentare con la musica?
Vorrei che la mia musica fosse un connubio di tutto ciò che mi piace ascoltare e che riuscisse a essere uno specchio sincero di ciò che sono, sia come persona che come musicista. L’elettronica la vedo come un mezzo per rendere la mia musica più attuale, più in dialogo con il presente. Questo si lega per me alla sperimentazione. Considero fondamentale ricercare qualcosa di mai sentito: mentre faccio musica vorrei riuscire a stupirmi, per poi trasmettere quello stupore a chi ascolta.
Quali sono i tuoi artisti o band di riferimento?
Ascolto molti generi diversi. Sono sempre stata una grande fan del teen pop, del pop alternativo angloamericano e del musical. Successivamente, con lo studio del jazz, mi sono avvicinata al free jazz e all’improvvisazione. Alcune delle mie artiste del cuore sono: Lana Del Rey, Marina And The Diamonds, Kate Bush, Billie Holiday, Lorde, Fiona Apple, Jazmin Bean.
Nel 2021 vince il premio per la migliore composizione al concorso Bianca D’Aponte con il brano Il Sole (cattivi pensieri). Che emozioni hai provato?
È stato davvero una sorpresa perché era la prima volta che presentavo un mio brano in italiano al pubblico. Quell’evento mi ha spinta a scrivere canzoni con maggiore fiducia.
“Estraneo” è il nuovo singolo di Elena Romano. Di cosa parla questa canzone?
“Estraneo” è il primo brano che ho scritto e apre la strada agli altri tre dell’EP. Come tutti gli altri, è nato da un forte caos interiore. In questo caso, l’ispirazione è arrivata alla fine di una relazione molto importante. Sentivo il bisogno di evadere e l’unico modo per farlo è stato immaginare un amore capace di racchiudere il desiderio che non riuscivo più a provare per la persona che avevo accanto. Ho costruito l’immagine di qualcuno che potesse distrarmi dal dolore di quel momento. Il brano è nato in dieci minuti. Credo sia la mia canzone più sincera.
Puoi presentare l’ep “Lorena” ai nostri lettori?
“Lorena”, rappresenta l’urgenza di mostrarmi al pubblico nella mia forma più autentica, ammesso che sia possibile trovarne una definitiva. È un processo di introspezione su me stessa come musicista, ma anche come persona. Credo che attraverso la creatività sia davvero possibile conoscere a fondo se stessi e che il dolore e la sofferenza abbiano un ruolo centrale nel processo di crescita umana e artistica. Attraverso le canzoni di questo Ep, vorrei rivolgermi alle generazioni di giovani, tentando di interpretarne i sentimenti e le emozioni, e incoraggiandole a fare della propria esistenza un’opera d’arte.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Promuovere l’EP continuando a fare concerti a giro per l’Italia e scrivere nuova musica per un disco.