INTERVISTA A DASTY DAFREAK

1) Ciao, puoi presentarti ai nostri lettori?

Ciao raga sono Dasty, ho 25 anni e sono un cantante Pop-Punk di Milano.

2) Da cosa nasce il tuo progetto musicale?

Il mio reale progetto musicale nasce ufficialmente due anni fa. Fino ad allora facevo Rap ma sinceramente i panni del “rapper” mi stavano un po stretti, avevo bisogno di stimoli nuovi, così iniziai a portare i miei progetti verso sonorità più Punk, genere che mi ha cresciuto e accompagnato da sempre. Quasi come fosse destino in quel periodo in studio conobbi dei musicisti che abbracciarono subito l’idea di questo mio cambiamento e i nuovi progetti a cui stavo lavorando. Assieme a loro sono riuscito e riesco tutt’ora a portare avanti il mio “nuovo” progetto, migliorandolo sempre di più e dandogli sempre più la direzione che voglio.

3) Come è nata l’idea del nome?

Il mio nome d’arte non è sempre stato questo ma da quando ho iniziato ad orientare i miei progetti verso il Pop-Punk ho deciso che era il momento di dare una svolta anche a tutto il resto, partendo dal nome.
Dafreak perché mi sono sempre sentito un “Freak” in ogni situazione, l’emarginato, lo sfigato, quello strano e diverso sia per come apparivo che per il mio modo di pensare…quindi quello che ho deciso di fare è portare in alto con me questo nome e questo termine e dare una voce a tutti i “FREAKS” come me.

4) A chi o a cosa si ispira il tuo sound?

Ci sono un sacco di ramificazioni diverse del genere Punk/Rock e sebbene io le apprezzi quasi tutte e prenda ispirazione da molte, quella in cui mi ritrovo di più è sicuramente quella del POP-PUNK dei ’90.

5) Se potessi definire la tua arte in una parola, quale sarebbe?

Sicuramente “ANARCHICA”. Nel senso che voglio essere libero di esprimere quello che voglio e quello che mi sento in una canzone.

6) Qual è il tuo mito musicale?

Non ho mai avuto un mio mito, o meglio non uno che sovrastasse gli altri. Può capitare che per certi periodi vada particolarmente in fissa su alcuni artisti per qualcosa che mi piace ma poi tornano tutti sullo stesso piano. Posso dire che le band a cui faccio più riferimento e con cui sento un legame più forte sono quelle che ascolto da quando ero piccolo quindi le band pop-punk degli anni 90 come i Blink-182, NOFX, Green Day o Sum 41.

7) Cos’è per te la Musica?

La musica per me è libertà. E un po come parlare…non per forza devi sempre parlare sempre di cose serie, non per forza devi parlare sempre di cose divertenti o sempre di cose tristi…non c’è uno schema. Ogni canzone è un viaggio a sé, è il cantante che a modo suo vuole parlarti e raccontarti qualcosa (che sia personale o meno). Ecco scrivere una canzone è un po come scrivere una storia…il fatto che le cose che si raccontano siano vere o meno poco importa. Se una storia ti piace, il resto non conta.

8) Progetti futuri?

Posso dire che in questo periodo sto scrivendo davvero tanto e ho parecchie idee in testa per nuove canzoni. Appena potremo tornare in studio valuteremo bene tutto il materiale e da li capiremo come procedere. Una cosa che devo dire è che da qualche tempo, dopo aver fatto uscire tanti singoli, capita che mi passi per la testa l’idea di iniziare a lavorare ad un mio disco…però per ora è ancora solo un’idea.

9) Vuoi raccontarci il verso di una tua canzone che ti rappresenta meglio?

“Lo sfigato della scuola che diventa Rockstar!” Questa è una frase estratta dal mio ultimo singolo “1Poppunk!” e direi che esprime perfettamente quello che sono. Racchiude il cambiamento e la voglia di rivincita del ragazzino bullizzato e preso in giro, che con sorpresa di tutti, riesce ad arrivare dove nessuno si sarebbe aspettato.

10) Che messaggio vuoi comunicare o trasmettere attraverso la musica?

Non c’è un singolo messaggio che voglio trasmettere costantemente con la mia musica in generale, ogni canzone è a sé. Però devo dire che in questo periodo ho molto a cuore è la parità tra tutte le persone. Sia che si parli di sesso, sessualità o razza voglio che la gente capisca che non c’è alcuna differenza. Per esempio la gente guarda male se un ragazzo ha lo smalto, è truccato o magari indossa qualche abito femminile…beh, quello che credo io è che non ci sia assolutamente niente di male in tutto questo, ognuno è libero di essere e apparire come meglio crede senza sentirsi discriminato. Il giorno in cui la gente comincerà a vedere tutto questo come la cosa assolutamente normale che è, l’umanità avrà fatto veramente un passo avanti verso il futuro. Fino ad allora io non avrò problemi a prendere una posizione e ad essere guardato male per come sono. Citando una frase di Kurt Cobain: “Non sono gay ma vorrei esserlo solo per fare incazzare gli omofobi” Diciamo che questo è uno dei tanti messaggi che vorrei passasse dalla mia musica e dalla mia persona.