Intervista a Conosci Mia Cugina?

Benvenuti su system failure. Come nasce in voi la passione per la musica swing? Perché questo genere e non un altro?

Veniamo tutti da percorsi diversi, dal pop, alla musica classica al jazz, ma abbiamo scoperto di avere un affetto particolare per la musica swing, in particolare per il “ritmo sincopato” (così era chiamato) italiano, una musica che ci raccontava in qualche modo la vita dei nostri nonni ed in qualche modo anche quella dei nostri genitori. Le storie raccontate, il modo in cui queste venivano ricamate ci ha sempre affascinato e suscitato in noi tanta curiosità. È un genere che abbiamo avvicinato con grande affetto e che abbiamo riscoperto con grande ammirazione e rispetto. Il nostro obiettivo è diventato così condividere con il pubblico questa passione, guidandolo in un vero e proprio percorso di riscoperta.

Uno swing show a trecentosessanta gradi. Una macchina del tempo per rivivere il sound degli anni ’30, ’40 e ’50 del ‘900 Italiano. Potete spiegarci meglio?

I nostri live sono un momento di passione e divertimento condiviso, non solo tra di noi ma soprattutto con il pubblico: cerchiamo di raccontare e condividere qualcosa che in qualche modo ci lega tutti. Abbiamo iniziato 6 anni fa con l’ intento di restituire alla contemporaneità con nuovi arrangiamenti un piccolo tesoro di storie musicali che ci raccontano chi eravamo, e quindi anche un po’ chi siamo.

Chi sono i vostri miti musicali? Con quali artisti del passato o del presente vorreste collaborare?

Veniamo dai generi più disparati, sarebbe lungo elencare i nostri riferimenti, ma certamente nell’ambito del genere oltre a quelli da noi proposti potremmo citare artisti stranieri (ma non troppo!) come Luis Prima o italiani di come le Sorelle Marinetti.

Fuori dal 25 maggio 2022 “The Italian Swing vol. 2”, il nuovo disco dei Conosci Mia Cugina? Potete presentarlo ai nostri lettori?

Si tratta della seconda parte di un lavoro che in qualche modo chiude un cerchio: prima di partire per un lunga tournée in Russia che avrebbe aperto nuovi orizzonti per questo progetto sentivamo il bisogno di completare in qualche modo l’ inizio del nostro percorso, registrando un album che assieme al primo racconta chi siamo, racchiude tanti ricordi vissuti assieme e in qualche modo cristallizzato il nostro lavoro, che certo non si fermerà qui. È un album sicuramente più maturo del primo sotto tanti punti di vista e ne siamo davvero soddisfatti.

Quanto è importante trasmettere emozioni ed energia con la musica?

Per noi è fondamentale: il pubblico è una parte fondamentale del nostro show e facciamo di tutto perché abbia la sensazione di essere con noi sul palco

Se la vostra musica fosse una città, un quadro, un libro o un film?

Forse la Roma degli anni sessanta, il “violinista sul tetto” di Marc Chagall e…. “gli aristogatti” della Disney!

Per finire, salutate i nostri lettori e parlateci dei vostri progetti futuri….

Nel futuro continueremo a cercare nuovi orizzonti per proporre la nostra musica, continuare a portarla nei teatri di tutti il mondo (speriamo), iniziare nuove collaborazioni e… produrre anche dei brani nostri, un grande passo che ci sentiamo ormai di fare. Un caro saluto a tutti gli amici di system failure!

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