Intervista a Celeb Car Crash

Benvenuti su system failure. Come vi siete conosciuti? Come è nata la vostra band?

I Celeb Car Crash sono un viaggio iniziato nel 2013. Abbiamo avuto qualche cambio di formazione, la missione che c’eravamo prefissati era quella di fare Rock. Nicola e Carlo Alberto suonavano assieme in un’altra band, successivamente si è unito Miky che era una conoscenza di Nicola e poi Simone che era a sua volta in una band con Miky. Possiamo dire che tutto ruota nella regione Emilia-Romagna e ritornando al presente, dalla macchina del tempo, sono parte integrante già da qualche anno Alex e Rusty (Klogr). I Celeb Car Crash sono Nicola (Voce, Chitarra), Miky (Batteria), Alex (Basso e Synth) e Rusty (Chitarra, Cori), la peculiarità è che avevamo già suonato tutti quanti assieme in altri progetti musicali e condiviso diversi palchi e ci conosciamo se non da una vita…almeno da mezza. Nulla nasce per caso si dice.

Quale è il vostro rapporto con band come Soundgarden, Audioslave, Nirvana, Alice In chains etc? Come vi hanno influenzato?

Gli anni ’90 sono indubbiamente una fonte d’ispirazione, soprattutto per l’attitudine, in generale che fosse metal, punk, rock o pop. Le produzioni uscite, a nostro modo di vedere, in quel decennio avevano davvero qualcosa di magico. Ma non sopportiamo l’effetto nostalgia, si può attingere da qualcosa che artisticamente ti ha segnato e declinarlo in modo diverso, alla fine quello che paga maggiormente e che ti gratifica maggiormente è essere quello che si è, in maniera onesta e diretta. Siamo curiosi ed eclettici, lo diciamo spesso: facciamo musica e siamo una band che ha improntato tutto sul proprio essere “così come ci vedi” e suoi nostri limiti, a volte da superare, a volte da accettare.

Come nasce una vostra canzone? Parlate del processo creativo alla base….

Sono nate e nascono nei modi più disparati, vivere in città diverse a volte ti impone un frequente scambio di materiale, quindi pulsione ritmica, riff, non c’è un solo modo; molte canzoni sono partite da una linea vocale e poi si è lavorato sull’arrangiamento a volte lo scheletro del brano era già presente con chitarra e voce. Il bello del nostro metodo è che non esiste un unico metodo.

Avete all’attivo 3 album. Quali le differenze e quali le somiglianze fra i tre?

Abbiamo sperimentato e cambiato tanto, il primo album “Ambush!” è totalmente di getto, era tutto quello che volevamo scrivere e suonare ma le nostre precedenti esperienze musicali ce lo impedivano soprattutto per una sostanziale differenza di generi. Un fiume in piena che spacca una diga. “People are the best show” lo abbiamo pensato molto di più, per pensare non intendiamo un freddo calcolo di arrangiamento ma quella situazione in cui hai capito cosa funziona e cosa no (per noi) e vuoi spostare la barra più in alto. Un momento di consapevolezza che ci ha aiutato parecchio in un momento di vita difficile per molti di noi, dalla sofferenza sono nate molte canzoni e si sente. In mezzo un paio di Ep “Mucha Lucha” e “CCCover”, Mucha Lucha aveva al suo interno “Because I’m Sad” che ci ha aperto la porta di Virgin Radio e con quella abbiamo potuto far passare altre nostre canzoni “Let Me In”, la Cover di “Drinkin’ in L.A.”, “Hello,’Morning”. Siamo arrivati a “The World is Busy, Try Again Later” con una diversa formazione e un diverso approccio, scrivere tutto o quasi in sala prove, lunghissime jam session, volevamo cogliere l’attimo…in un momento storico in cui il rock e il concetto stesso di band risulta démodé. Sembra una frase fatta ma il rock (in ampia accezione) davvero non morirà mai, come l’underground, ci sono stati momenti in cui è emerso ed ha condizionato gli usi e costumi delle persone, poi è tornato nel “mondo sommerso” ma è lì, un fuoco primordiale che finirà quando finirà il mondo. Abbiamo composto e arrangiato tutto con questa tensione e carica emotiva.

Quale è il filo rosso che unisce le vostre canzoni?

Resistenza, Empatia, Energia e la voglia di urlare quello che proviamo e sentiamo dentro.

Successivamente, vincendo il concorso “RED BULL Tourbus chiavi in mano 2014” sono in tour con Lacuna Coil. Che emozioni avete provato a suonare con una band tanto famosa?

Un’emozione grande, abbiamo fatto date da opening act ad artisti di chiara fama italiani e stranieri, l’avventura con i Lacuna Coil dalle registrazioni a Londra al Tour è stata, però, qualcosa che ci ha cambiati, è difficile da spiegare, ma professionalmente ed umanamente ne siamo usciti con le idee molto più chiare e con un senso di gratitudine enorme nei confronti della musica e dei nostri “padrini”, è stata una delle nostre esperienze più belle, quelle che racconti ai nipoti per intenderci.

Steve Albini e Giovanni Versari. Come è collaborare con loro?

Steve, abbiamo provato a chiamarlo Mr. Albini ma ci ha riso in faccia, è un produttore “speciale”, un tecnico con un orecchio fuori dal comune ed uno stile inconfondibile, siamo fieri della nostra “Disconnected” e naturalmente come tutti i grandi è di una semplicità e disponibilità quasi disarmante. La stessa cosa possiamo dire di Giovanni Versari, è da qualche album che ci affidiamo a lui ed è una delle eccellenze che abbiamo in Italia, ma non dobbiamo essere noi a ricordarlo il curriculum parla per lui e la sua visione e capacità in sede di mastering è famosa in tutta il mondo. Quando sei al cospetto di queste figure la cosa migliore è star zitto, guardare ed ascoltare per poter “rubare” qualcosa.

Di cosa parla il vostro album dal titolo “The World Is Busy, Try Again Later”. Quale canzone preferite di questo album?

L’album profeticamente parla di alienazione, distacco da una realtà che non ci appartiene e di un senso di resistenza intellettuale e sacrificio che è alla base della sopravvivenza artistica. Una lunga attesa, per ripartire diversi e mai più come prima. No sono troppe e sono come dei figli siamo in un momento in cui non riusciamo a far delle differenze, probabilmente ognuno di noi è legato a qualcosa di diverso, pensiamo a “Life in a Wes Anderson’s Movie” per il video di Erika Errante, “Poor Me” perché è stato l’inizio di questa lunga avventura, “Comet” per la chiusura e l’impatto emotivo ma abbiamo cercato di dare il giusto spazio e dignità a tutte le canzoni ed in questo Spotify con le playlist editoriali ci ha sorpreso, premiando “Red Dawn Rising” “Howl” “Pretend We Are Fine” e la “Disconnected” di Albini.

Cosa rappresenta l’artwork(subito sopra)? Chi lo ha realizzato?

L’estraniamento, l’alienazione, il grottesco miscelato alla favola, questa è l’interpretazione che sentiamo di dare allo splendido dipinto di Barbara Ruzziconi, un vero e proprio dono da parte di una grande artista che ci aveva già omaggiato di una sua opera per il singolo “Poor Me”.

“Comet” è il nuovo singolo estratto dal terzo album dei Celeb Car Crash, “The World Is Busy, Try Again Later”, in uscita il 23 luglio. La band descrive il brano come “una visione, una cometa, un’epifania”. Potete approfondire queste parole riguardo quello che riteniamo uno dei migliori pezzi dell’album in questione?

Intanto grazie, siamo felici che “Comet” abbia catturato la vostra attenzione. Tutti abbiamo bisogno in un determinato momento della nostra vita di un segno, non necessariamente religioso, parliamo di un segno laico che possa confortarci durante il cammino intrapreso, cammino metaforico: la vita, i rapporti con il prossimo, la spiritualità. Il problema è che viviamo in una società estremamente competitiva e spietata quindi bisogna stare attenti che questa “cometa”, questo segno non sia mal interpretato e ci porti ad un’eterna dannazione ed a far parte dell’Inferno che ci circonda.

Oltre la musica che arti preferite?

La musica occupa una parte quasi totalizzante della nostra esistenza ma il cinema, la letteratura e la pittura sono di “casa” è proprio per questo che abbiamo voluto che ogni singolo di “The World is Busy, Try Again Later” fosse accompagnato da un artwork diverso di un autore nostrano diverso e ogni brano avesse un visualizer o un videoclip. Siamo convinti che ne possa giovare non solo la musica ma l’esperienza del fruitore medio di musica. Per noi era davvero importante che ci fosse un discorso artistico a 360 gradi.

Se la vostra musica fosse un quadro, un film o un libro?

Spariamo alto: “Campo di Grano con Volo di Corvi” di Vincent van Gogh, La trilogia originale di “Guerre Stellari” di George Lucas, “Cent’anni di solitudine” di Gabriel García Márquez.

Per finire, salutate i nostri lettori e consigliate qualche album che ha cambiato la vostra vita….

Grazie a tutti i lettori di System Failure e naturalmente ai redattori, Difficile sono tantissimi ma di getto:
Master of Puppets, Images and Words, Mer de Noms, Superunknown…