
Intervista a Carlo Audino
Carlo Audino, cantautore e musicista, torna con il suo nuovo singolo “Lorenzo e la Luna”, un brano che affronta il conflitto interiore tra stabilità e istinto, sicurezza e sogno.
Il pezzo nasce da un’esperienza personale vissuta tra un ricovero in ospedale e il ritorno alla sua chitarra, quando Audino ha potuto finalmente esprimere le sue emozioni attraverso la musica.
Con una narrazione che mescola riflessioni intime e universali, il cantautore ci guida in un viaggio sonoro sospeso tra realtà e immaginazione, arricchito da una forte componente visiva nel videoclip realizzato con l’ausilio dell’intelligenza artificiale.
In questa intervista Audino esplora il processo creativo dietro la canzone, le scelte artistiche e il significato che si cela dietro le sue parole.
Il brano racconta un conflitto interiore universale: stabilità o istinto, sicurezza o sogno. Quando hai scritto questa canzone avevi in mente solo una tua esperienza personale o è nata da un’osservazione più ampia?
La canzone “Lorenzo e la Luna” nasce in due momenti diversi. Il testo viene scritto di getto in ospedale dove ero ricoverato e una copia subito consegnata alla protagonista (la Luna) che era una paziente del reparto ortopedia del piano inferiore. Il secondo momento creativo avviene a casa, appena dimesso, quando finalmente ho potuto abbracciare la mia chitarra e sfogare tutte le mie emozioni accumulate nelle settimane precedenti. Pertanto è evidente che si tratta di pura esperienza personale che comunque vuole mettere in evidenza l’instabilità e l’incertezza delle sicurezze di cui ci circondiamo.
Lorenzo si trova tra due poli opposti, Sole e Luna, ma alla fine entra in scena una terza forza inaspettata, il Diavolo. Come hai costruito questo ribaltamento narrativo?
Il Diavolo per l’amico Lorenzo rappresenta la perdizione in cui potrebbe sprofondare chi si tuffa nel mare della vita senza neanche provare a nuotare. Lorenzo si lascia andare ed asseconda qualsiasi percezione lo sfiori, senza un minimo di decisione. Lorenzo è l’amico inutile, quello su cui si conta e, per la sua “mollicciagine” ci fa ritrovare anche noi nei pasticci. Lorenzo è l’amico fidato della Luna che prima mi illude confidandomi che piaccio tantissimo alla sua amica e poco tempo dopo, con la stessa leggerezza, ci suggerisce di lasciare stare perché la Luna si è fidanzata con lo stesso chirurgo che l’ha operata alla gamba. Debbo dire che a volte la vita ci sorprende con degli eventi che anche una mente molto contorta farebbe fatica a partorire.
Il videoclip(subito sopra) arricchisce la narrazione visiva del brano. Quanto è stato complesso dare forma ai personaggi con l’Intelligenza Artificiale? Ti ha sorpreso il risultato?
L’IA è stata una mano miracolosa per la realizzazione del videoclip e in tutta sincerità non è stato neanche difficile. Sembrava di avere il genio della lampada a disposizione: io descrivevo la scena che mi sarebbe piaciuta et voilà si realizzava in pochi minuti. Credo che per noi cantautori squattrinati l’IA è un’ottima risorsa per la creazione dei videoclip soprattutto se di fantasia.
Nel brano si respira un’atmosfera sospesa tra realtà e immaginazione. Come hai lavorato alla parte musicale per rendere questa sensazione così tangibile?
Ho lavorato molto alla scelta dei suoni e degli effetti, oltre che all’arrangiamento del brano. Mi sono ritrovato spesso a rismontare tutto per un dettaglio a cui ho fatto caso solo dopo aver creato il master.
Dai difetti degli altri brani ho imparato che bisogna essere molto pignoli e che bisogna pretendere il massimo da se stessi, anche se a volte hai la tentazione di accontentarti del livello raggiunto.
Il sax di Marco Cocchieri aggiunge un elemento evocativo. Come sei arrivato a questa scelta sonora?
Marco è un sassofonista eccezionale che ha realizzato il solo di “Lorenzo e la Luna” al primo take. Sarà presente anche nel prossimo brano “Sogno d’amore” ma stavolta con un sax soprano. In Lorenzo la scelta del sax contralto è stata ottimale proprio per il suo timbro da donna matura, un po’ alla Tina Turner. Potrebbe rappresentare lo sfogo di una donna che stava per perdere il proprio uomo (il Sole).
Se dovessi descrivere “Lorenzo e la Luna” con un solo colore, quale sarebbe e perché?
Mi viene costantemente in mente il colore argento, il grigio chiaro, che richiama i mari della Luna. Il grigio che avvicinandoci potrebbe prendere colore, ci riserva delle sorprese e per questo è incerto, instabile. Il grigio chiaro è anche un colore non-colore su cui possiamo spalmare una qualsiasi altra tinta. Si, la dinamica della canzone “Lorenzo e la Luna” si adatta perfettamente con il grigio chiaro.