Intervista a Bohemian Karma

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Grazie, è un piacere!

Come vi siete conosciuti? Potete tracciare la storia della vostra band?

Alessandro: Io e Davide ci conosciamo da moltissimo tempo. Ancora prima dei Bohemian Karma fece una prova con me ed un amico. Roba di quando credo non fossimo nemmeno maggiorenni, eheh. Poi, più avanti nel tempo, dopo che io ed un amico abbiamo messo su i Bohemian Karma con un altro batterista, liquidato in modo davvero brutto (no, non uccidendolo), un amico comune ci ha messo in contatto. Dopo Davide entrò un secondo chitarrista. Con il tempo, come in molte band, sono nati dissapori e ci siamo sciolti. Alla fine siamo rimasti io da un lato e loro dall’altro. Loro hanno cambiato nome e sostituito me con una bella ragazza (come dargli torto!). Io ho messo in piedi un power trio chiamato Ecate e fatto un po’ di progetti per i fatti miei, da solista. Poco tempo fa ci siamo rivisti con Davide, così lo contattai per fare una cover band, giusto per divertirci, ma non ne ha voluto sapere e mi ha convinto a togliere la polvere ai Bohemian Karma. O meglio, a salire su una DeLorean eheh.

Come è nata in voi la passione per la musica?

Danilo: Da bambino, ascoltando mio papà al piano che suonava i Beatles, mio zio con la chitarra elettrica che suonava i Van Halen…. e mia nonna che cantava Claudio Villa…Fortunatamente non tutti insieme!

Alessandro: Inizialmente a me non fregava nulla della musica. Non ricordo con precisione quante volte mio padre tornò a casa con una chitarra che, poi, fu regalata a qualcuno, credo. Mi interessava il calcio da bambino che, invece, ora è l’ultimo dei miei pensieri. Il sigillo lo sblocco un film, “Il Corvo”. La scena del solo di chitarra sul tetto. Chiesi a mio padre una chitarra elettrica nera uguale. Lui tornò a casa con una classica da quattro soldi. Il karma ahahah. Ma da lì in poi, non ho più smesso di suonare.

Davide: Me l’ha trasmessa mio padre, grande fan di Deep purple, Led Zeppelin ecc.. ma già a 3 anni spaccavo tutto, pentole, coperchi, secchi.

“Delorean”. Di cosa parla questo pezzo? Perché andare a citare Ritorno al futuro e una macchina così iconica?

Alessandro: Parla del mio passato, è stato scritto in un momento abbastanza nostalgico. Cita diversi fatti e persone con cui magari ho perso i contatti. Tra questi una ragazza con cui sono cresciuto. Una sorta di storia alla “Dawson’s Creek”, ahaha. La chiamavo Doc. Il passo per arrivare alla DeLorean di ritorno al futuro è stato breve.

Come avete elaborato il vostro sound? Quali sono i vostri riferimenti musicali?

Alessandro: Moltissimi, per me. Dal blues di Robert Johnson al metal giapponese, ahaha. Tra i miei artisti preferiti ci sono Jeff Buckley, Nirvana, John Frusciante, Elliott Smith e moltissimi altri.

Danilo: sì, moltissime anche per me, ma con un posto speciale per Sting.

Davide: Anche io, come mio padre, i Deep Purple , principalmente, il rock classico.

Quale è l’ambiente l’ideale secondo voi per scrivere una canzone?

Quando arriva l’ispirazione va bene ogni posto. Con la vecchia formazione suonavamo una canzone, Insegnami a vivere, la scrissi una notte, mentre guidavo per tornare a casa. Il testo e la melodia, ovviamente. Ammetto di scrivere parecchio anche in bagno, sulla tazza , , ,ahahah.

In un mondo in crisi climatica e sanitaria quale è il ruolo della musica?

Alessandro: Credo che la musica abbia perso molta della sua forza sociale e politica. Credo ci sia molta meno attenzione di una volta. Non da parte di tutti, ovviamente. Forse anche per via di ciò che va oggi. Quando il rock era “mainstream” era quasi normale ci fossero personaggi come Bob Geldof. Oggi non so, non immagino i musicisti della scena trap ecc… molto impegnati. Poi potrei sbagliare, magari sono solo disattento.

Se la vostra musica fosse un libro o un quadro o una città?

Alessandro: Il Giovane Holden, L’assenzio, Milano.

Quanto è importante trasmettere al proprio pubblico sensazioni ed emozioni?

Fondamentale. Se non trasmetti nulla è solo musica da ascensore.

Per finire, salutate i nostri lettori e parlateci dei vostri progetti futuri…

Un saluto a tutti i lettori di System Failure, vi aspettiamo tra qualche mese con un nuovo EP e, si spera, qualche data live!

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