Intervista a Blowout

1)Benvenuti su System failure. Presentate la vostra band ai nostri lettori. Parlateci di come si è formata. Insomma raccontateci tutto…

I Blowout nascono nel 2013 da un’idea di Giuseppe e Igor, chitarra e voce, ai quali si è aggiunto Lorenzo al basso e poi dopo un po’ di cambi la formazione si stabilizza nel 2015 con l’ingresso di Andrea e Michele alla seconda chitarra e alla batteria.

2)Ora parlateci del vostro background musicale e nominate 3 album che hanno segnato la vostra vita…

Risposta complessa, ognuno ha i suoi gruppi preferiti, non ascoltiamo tutti le stesse le cose. Le band di riferimento sono sicuramente Pantera, Down, Black Label Society, Crowbar e Black Sabbath.

3)Come nasce in voi la passione per la musica?

La volontà di esprimersi, di darci voce attraverso strumenti e testi.

4)Come è nato il vostro album Buried Strength? E’ stato difficile registrarlo? Avete qualche particolare aneddoto da raccontare?

Dopo l’ingresso di Andrea, la formazione si è stabilizzata e abbiamo cominciato subito a scrivere pezzi nuovi. E’ soprattutto grazie lui se siamo riusciti a costruire tutto il disco. Ha portato tante nuove idee. Lo abbiamo registrato a casa di Michele nella sua sala prove/studio, senza fretta e senza la pressione di nessuno. Poi il tutto è stato mixato al Nologo Studio di Laives (BZ) e masterizzato allo Swift Mastering di Londra.

5)Quale traccia preferite in particolare di questo album? Una alla quale siete molto legati dal punto di vista affettivo ed emozionale…

Slum, anche se è la traccia più lenta e “tranquilla” è quella più pesante di significati.

 

6)Ci parlate della cover di Buried Strength?

La copertina è stata disegna da Davide Barbini, un carissimo amico di Michele. Insegnante a Firenze e artista di professione. E’ stata forse la parte più difficile di tutto il disco.

7)Quali sono le differenze tra Buried Strength e i vostri lavori precedenti?

Il lavoro precedente era un “demo” di 8 tracce molto diverse fra di loro. I pezzi contenuti sono stati scritti in 3 anni di attività dove molti componenti della band sono cambiati e quindi i pezzi sono un pò “slegati” fra di loro .Buried Strength è stato scritto ed inciso in 1 anno circa, sempre dalle stesse 5 persone, e quindi ne è uscito un lavoro molto più coerente, e compatto.

8)Come nasce una vostra canzone. Parlateci del processo creativo…

Le canzoni nascono principalmente da un buon riff di chitarra, sul quale si lavora poi sia in sala prove che ognuno a casa propria. Ci passiamo i file tramite internet e ognuno ci “incide” sopra le proprie idee che poi si provano in sala prove.

9)Se la vostra musica fosse una città a quale assomiglierebbe?

Probabilmente la nostra intera regione, il Trentino Alto Adige, la maestosita’ dei nostri monti può essere vista come una rappresentazione della nostra musica.

10)Quali sono i vostri punti forza?

La semplicità, il legame di stima reciproca che ci unisce e che risolve anche le situazioni di tensione o di disaccordo.

11)C’è un filo rosso che lega tutte le vostre canzoni?

E’ tutto pesante, drammatico e diretto, non è una musica per cuori deboli!

12)Quale è la vostra massima aspirazione come band?

Penso sia riuscire a vivere di musica…. ma non sono più i tempi giusti ormai…o forse si??

13)Con quale artista/band indipendente vorreste collaborare?

Probabilmente i Rebel Devil di Dario “kappa Cappanera, che appare anche sul nostro disco con un super solo nella traccia “Stomp on fire”

14)In quale festival italiano o straniero sognate di suonare?

Waken, Download, Desert fest e … ce ne sono tantissimi

15)E’ stato un piacere intervistarvi. Per concludere la nostra chiacchierata lasciate un messaggio ai nostri lettori…

Grazie a voi per la bella opportunità, ascoltate il nostro disco e venite ad ascoltarci live e non ve ne pentirete! give me more fucking fresh beer!!!