Intervista a Belfast
1. Chi sono i Belfast? Da dove nasce il loro rapporto con il mondo della musica?
I Belfast sono Stefano Pase e Giorgia Favaro. Il loro incontro risale al 2002. Entrambi appassionati di stoner rock si trovano per cercare un terzo elemento alla batteria con il quale divertirsi suonando i brani dei propri gruppi preferiti tra i quali Kyuss, Fu Manchu, QOTSA. Poco dopo la necessità di sperimentare brani inediti.
2. Ci raccontate le origini di questo nome d’arte?
Molto semplice. Stefano quando era il batterista dei Double Fucking Experience si chiamava Jimmy Belfast. Era il mix perfetto tra il suo chitarrista preferito, Jimmy Page e quello stato di tensione che solo una città “difficile” come Belfast può trasmettere. Affezionatosi al nome decise di continuare come Belfast nel nuovo progetto con Giorgia.
3. Parliamo di “Egomostro”…
Egomostro è il quarto album. E’ l’album più maturo e che in questo momento ci rappresenta appieno. Sia per le tematiche che hanno scaturito i testi ma anche per i suoni e il sound finale. Jimmy e Giorgia fanno parte di quella schiera di musicisti che avendo uno studio di registrazione in casa gestiscono tutte le fasi della produzione dell’album. Consapevoli del fatto che molti professionisti non vedono di buon occhio l’home recording hanno fatto per la prima volta la scelta di gestire tutto da soli. Sono convinti che avere molto tempo a disposizione per correggere “il tiro” della canzone sia fondamentale a discapito magari di qualche attrezzatura usufruibile solo in studi professionali.
4. Che rapporto avete con il mondo dello spettacolo?
Abitando in provincia lo “spettacolo” si crea di volta in volta nei live che la zona ci da la possibilità di fare. Probabilmente sono piccole cose agli occhi dei BIG ma per noi sono eventi che ci fanno stare bene e anche sapere che solo una persona è tornata a casa con un ricordo positivo è da stimolo per continuare.
5. Che musica ascoltate di solito?
Le nostre origini musicali sono il rock deI Led Zeppelin e tutto il grunge degli anni ’90..da lì non si scappa. Però facendo musica inedita ci piace molto ascoltare quello che di nuovo si può avvicinare a quel immaginario. Negli ultimo anni i gruppi che ci piacciono sono i Kings of Leon, Rival Sons, Eagles of death metal…
6. E il cinema vi piace? Cosa guardate solitamente?
Il cinema non è il nostro forte…per scelta non abbiamo neanche la TV in casa anche se al giorno d’oggi si può rimediare con internet. Abbiamo sempre la sensazione che guardare un film o una serie TV, di moda negli ultimi anni, sia uno spreco di tempo. Preferiamo comporre, suonare o leggere libri.
7. Cosa ci raccontate dei nuovi progetti professionali dopo il Covid-19?
Fare uscire un album in pieno lockdown non è quello che avevamo sperato dopo tre anni di lavoro in studio. Eppure la musica di buono ha che, fortunatamente di questi tempi, si può ascoltare ovunque. Ovvio che il concerto dal vivo è diverso e completa la vita di una band. Purtroppo la musica in Italia è vista da molti come un hobby e quindi in contesti di emergenza come quello che stiamo vivendo non si pensa a tutti i lavoratori di questo settore…sono considerati privilegiati quando tutto va bene e dimenticati ora. Non ci resta che sfruttare il tempo per scrivere ancora.