Intervista a BEHRTO

Benvenuto su system failure. Come è nata in te la passione per la musica?

Ciao ragazzi, la mia passione per la musica nacque circa 10 anni fa quando trovai in cantina di mio nonno una chitarra classica e da lì decisi di cominciare a fare qualche cover. La musica comunque iniziò ad incuriosirmi quando vidi per la prima volta in televisione il video “Boulevard of broken Dreams” dei Green Day infatti ricordo rimasi letteralmente ipnotizzato dall’estetica punk e dalla voce di Billie Joe Armstrong che rimane ancora oggi uno dei miei idoli assoluti.

Quale è la differenza tra suonare per se stessi e suonare per una band?

Semplicemente decidi tutto tu a partire dagli orari delle sessioni di registrazione fino alla scelta della copertina del brano. Inizialmente, a tratti, disprezzato fare il solista perché volevo intorno a me persone e amici che potessero guidarmi su scelte stilistiche e che potessero propormi idee. Ultimamente sono un po’ cambiato e adesso non mi dispiace fare il solista.

Baryonyx. Ci racconti qualcosa di questa esperienza?

Sono un appassionato di dinosauri infatti il Baryonyx è proprio un dinosauro “pescatore” vissuto nel mesozoico 65 milioni di anni fa. Nel 2008 però due ragazzi di Livorno scelsero questo nome per un progetto familiare, per mettere su una band inizialmente punk rock. Dopo anni di concerti in Italia e cambi di line up nel 2018 arrivò la svolta e il passaggio al nuovo pop italiano infatti proprio in quell’anno venne alla luce la loro canzone più importante “Mistico”.

Il 19 gennaio è uscito “Quello che non sai”. Di cosa parla questa canzone?

”Quello che non sai” è la mia prima canzone d’amore. Parla di un sentimento leggero e remoto che di tanto in tanto ritorna nella mente come se riemergesse dal mare e riscalda nel profondo come se scoppiasse il Sole.

Quali sono le tue influenze musicali?

Attualmente le ho stravolte. Sono Machine Gun Kelly, Iann Dior e Bring me the horizon.

A cosa pensi quando scrivi una canzone? Cosa ti ispira?

Cerco sempre di scrivere cose semplici che ho realmente vissuto. Prendo spunto da tutto quello che mi circonda catapultando me stesso ma anche gli altri all’intero dei miei brani.

Secondo te quale è il ruolo della musica in un mondo in crisi sanitaria e climatica?

Il ruolo della musica è importante secondo me. Il mondo senza musica sarebbe semplicemente molto più “psicotico”. La musica per un ascoltatore è svago.

Se la tua musica fosse un libro, un quadro o una città?

Se fosse un libro sarebbe Jurassic Park. Se fosse un quadro sarebbe “Notte Stellata” di Van Gogh. Se fosse una città sarebbe Bangkok.

Come è collaborare con Vaniglia Dischi?

Collaborare con “Vaniglia Dischi” è veramente un onore per me. Ho trovato quello che cercavo da tanto tempo, ovvero un team di professionisti, una super produzione/gestione del progetto e anche fondamentalmente un gruppo di amici sempre pronti a dare consigli utili. Approfitto per salutare tutti ancora una volta e ringraziarli per l’ottimo lavoro svolto.

Per finire, saluta i nostri lettori e parlaci dei tuoi progetti futuri….

Dal futuro adesso non mi aspetto niente vorrei solo continuare a fare musica e a scrivere come sto facendo adesso e chi lo sa magari fare anche un album. Ringrazio e saluto i ragazzi di System Failure per la bella occasione e tutti i lettori. Ciao ragazzi e grazie ancora.

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