Intervista a Arianna Chiara

Benvenuta su system failure. Come è nata in te la passione per la musica?

Non ricordo un momento preciso in cui sia nata la mia passione per la musica, posso dire che la sento in me da sempre. Mi è sempre piaciuto ascoltarla, in radio durante i viaggi in macchina, ballarla durante le lezioni di danza e soprattutto cantarla. Una delle primissime canzoni che ricordo amavo cantare a squarciagola è “Bruci la città” di Irene Grandi. Ho iniziato da bambina a fare parte di diversi cori nella mia parrocchia durante i quali mi divertivo moltissimo, ma è da quando ho iniziato a prendere vere e proprie lezioni di canto che ho capito che la musica sarebbe diventata la mia più grande passione e un’amica che non mi avrebbe mai lasciata sola.

Chi sono i tuoi miti musicali?

Sono molti gli artisti che mi piacciono, ma posso dire che l’artista che amo di più che mi fa venire puntualmente la pelle d’oca ogni qualvolta che la ascolto è sicuramente Amy Winehouse. La sua vocalità così particolare e il suo timbro caldo, così vero e ricco di vissuto hanno sempre lasciato un segno sul mio modo di ascoltare la musica ed interpretarla. Oltre a lei devo dire di avere un debole per la musica jazz, genere che sto studiando in modo approfondito perché mi affascina e mi coinvolge; prima su tutti come artista metterei Ella Fitzgerald. Come sentite però Se non ricordo ha sonorità completamente pop, e su questo genere mi ispiro molto ad artisti come Levante per il suo sound moderno e comunicativo, e amo molto Ermal Meta per il suo stile di scrittura dei testi, sensibile e sincero.

Sul palco del Teatro Ariston di Sanremo nel 2017. Che emozioni hai provato?

L’esperienza di Sanremo junior nel 2017 è stata sicuramente una delle emozioni più grandi che abbia mai vissuto in campo artistico e ancora oggi quando ci ripenso mi sembra impossibile. Mentre mi trovavo là succedeva tutto molto in fretta e per me era già stato un sogno essere passata alle fasi nazionali. Mai mi sarei aspettata di vincere e di avere l’onore di rappresentare l’Italia alla finale mondiale. In quell’occasione ho conosciuto moltissime persone provenienti da ogni parte del mondo, ho stretto amicizia persino con una ragazza indonesiana, Lyodra, che ora nel suo paese è una popstar famosissima! Aver calcato quell’importantissimo palco,( sul quale durante il festival, che seguo sin da bambina, si esibiscono i più grandi artisti,) accompagnata dall’orchestra di Sanremo nella mia esibizione con Its oh so Quiet rimane una delle esperienze più significative per me, che mi ha incoraggiato a proseguire a credere al mio sogno, un momento nel quale ho capito che avrei voluto continuare nel mondo della musica.

Hai ottenuto il premio SIAE con il pezzo inedito “Amore Particolare”, scritto da Leonardo Laddaga. Di cosa parla questa canzone?

“Amore particolare” è un pezzo al quale sono molto legata, è infatti il mio primo brano inedito, che Leonardo ha scritto per me. Quando ci siamo incontrati gli avevo chiesto di scrivermi un brano che richiamasse un sound jazz, genere che mi appassiona, ma in una chiave un po’ più pop e moderna. Il brano che ha composto mi è piaciuto moltissimo, e cosi ho deciso di portarlo al concorso nazionale Il Cantagiro, dove ha ottenuto il riconoscimento del premio SIAE. “Amore particolare” parla di un amore finito male ma che allo stesso tempo si fa fatica a dimenticare, la cui traccia rimane nei piccoli gesti quotidiani. Ciò che mi piace di più del brano però è sicuramente il sound e lo stile, che ha ricevuto molti apprezzamenti dalla giuria.

“Se non ricordo”, il tuo nuovo progetto musicale. Ci parli della genesi di questa canzone?

Dopo molte esperienze e feedback positivi nella interpretazione di cover, ho deciso che era arrivato il momento di provare ad esprimermi con parole che fossero mie e con melodie che mi appartenessero, anche su consiglio di persone che stimo in ambito musicale. E cosi in un giorno come tanti nasce il riff di pianoforte iniziale della canzone, che accompagna tutto il brano; una melodia che ormai mi era in testa da giorni, una volta trasposta sul pianoforte è diventata la struttura di quello che sarebbe diventato poi l’intero corpo del brano. Aggiunto un giro di accordi, era il momento di scriverci sopra delle parole, e anche quello devo dire che è venuto piuttosto spontaneo, giorno dopo giorno aggiungendo o togliendo qualcosa sui miei appunti, fino ad arrivare alla sua forma finale. Così è nata la mia “Se non ricordo”.

“Se non ricordo”. Ci parli del videoclip? Dove è stato girato? Da chi? Etc…

Il videoclip di “Se non ricordo” è stato girato presso L’ Associazione Culturale Decibel a Busto Arsizio, diretto da Silvano Ancellotti e Vittorio Bottini. Il video che uscirà nelle prossime settimane riesce a rendere in immagini il carattere molto introspettivo del brano, infatti ricrea atmosfere molto intime e casalinghe, anche grazie all’ uso della luce calda e avvolgente. La clip per riprendere il significato del testo pone l’attenzione sulla ricerca di se stessi e sulla riflessione, lasciando solamente immaginato il confine tra interno ed esterno.

Come è stato collaborare con Giovanni Pastorino per “Se non ricordo”?

Lavorare con Giovanni Pastorino è stato davvero entusiasmante soprattutto perché fin da subito lui ha compreso esattamente il tipo di impronta che volevo dare al brano nella produzione e ci siamo trovati subito molto in sintonia nelle idee e modifiche da apportare al brano durante la lavorazione. Abbiamo iniziato a lavorare in pieno lockdown, per cui ci siamo sentiti solo tramite chiamate e video call su Skype, io gli ho mandato il mio pezzo e lui ha ritenuto che fosse credibile ed adatto per lavorarci su, e ne sono stata davvero contentissima. Giovanni è un grande produttore che collabora anche con artisti di alto livello, perciò lavorare con lui è stato un grande onore e sono davvero soddisfatta di come è uscito il brano poiché è proprio come me lo ero immaginata.

Secondo te cosa ha di particolare la tua musica?

Sinceramente non saprei dire se ci sia un elemento particolare nella mia musica, lascio giudicare agli ascoltatori.. spero però di risultare sempre credibile e riconoscibile e di riuscire a trasmettere delle emozioni!

Siamo in piena emergenza sanitaria. Come stai vivendo questa situazione a dir poco surreale?

La situazione di emergenza sanitaria è stata e continua ad essere un momento complicato e difficile da sostenere, parlando anche da ragazza giovane penso che purtroppo siamo stati privati di molto tempo ed esperienze che difficilmente potremo recuperare, ma sono fiduciosa che ora possediamo gli strumenti per far si che tutto possa tornare ad una normalità.

Se la tua musica fosse una città, un quadro o un libro?

Nel caso di “Se Non Ricordo”, direi che nessuna città potrebbe rappresentarla meglio di Milano. Oltre ad essere nominata nel testo, in tutta la canzone si avverte una sensazione di leggera malinconia e sospensione che solo Milano riesce a darti nelle sue giornate nebbiose e con le sue strade leggermente bagnate dalla pioggia. Inoltre Milano è la città in cui sono nata e dove ancora conservo le mie radici, per cui ci sono molto legata e mentre scrivevo “Se non ricordo” è proprio li che mi immaginavo di camminare.

Oltre la musica che arte preferisci?

Ho fatto per molti anni danza, classica e moderna, arte che mi ha aiutato moltissimo nel prendere confidenza con il palcoscenico e nell’esibirmi davanti a un pubblico. Amo molto il Musical, genere teatrale che riesce benissimo a fondere insieme queste mie passioni, e soprattutto amo andare a ascoltare musica dal vivo, perché è proprio ascoltando dal vivo un artista o una band che colgo a pieno la sua essenza e ne traggo moltissime idee e ispirazioni che metto poi nelle mie esibizioni e nella mia scrittura.

Per finire, saluta i nostri lettori e parlaci dei tuoi progetti futuri…

Un grandissimo saluto a tutti i lettori di System failure! Ho ancora molti progetti in cantiere, posso solo spoilerare che nuove canzoni sono in vista.. voi continuate a seguirmi!

https://www.instagram.com/ariannachiara.depiccoli/