Intervista a Annalaura Princiotto
Benvenuta su system failure. Hai cominciato da piccolissima con la musica. Che ricordi di quei primi anni della tua vita? Un aneddoto in particolare?
Ciao e grazie per il benvenuto. La musica è la mia compagna di vita da sempre, non riesco ad immaginarmi senza e questo amore mi è stato trasmesso dalla mia famiglia. Mi ricordo che il momento più bello della giornata arrivava la sera, quando io e mia sorella ci esibivamo per i nostri genitori creando degli spettacoli nella loro camera da letto. Oppure amavo cantare con mio papà, dedicando tutte le canzoni alla mamma. Ancora non sapevo leggere, ricordavo tutto a memoria e iniziavo ad armonizzare la melodia principale fatta dal mio compagno di karaoke preferito.
“Ti Lascio una Canzone7” con Antonella Clerici e il maestro Leonardo de Amicis. Che emozioni hai provato a partecipare a un programma della RAI?
Ho dei bellissimi ricordi riguardo a quel periodo della mia vita, gironzolavo per gli studi Rai come se fosse casa mia e lo stupore per il lavoro che c’è dietro a un programma televisivo, rimane lo stesso. Avere la possibilità di incontrare artisti famosi e ammirarne la bravura da vicino, cantare insieme a un’orchestra in diretta tv… sono dei privilegi immensi, mi ha insegnato davvero tanto.
Hai partecipato a diversi musical. Ci parli pure di questa esperienza?
Sono affascinata da qualsiasi forma d’arte e il musical unisce tutte le mie personalità, mi piace molto. Non ritengo di essere una grande ballerina, ma cantare le canzoni storiche di alcuni, come “Mamma mia”, “Grease”, e immedesimarsi in quei personaggi, mi dà la sensazione di mettermi sempre alla prova
“Quaranta”. Di cosa parla questo brano? Ci racconti della sua genesi?
“Quaranta” è nata un anno fa perché avevo tanta voglia di descrivere quello che stavo vivendo e come mi sentivo. Pensavo ai giovani, alla nostra spensieratezza persa e a una consapevolezza diversa, dovuta alle responsabilità del nostro nuovo ruolo sociale: proteggere noi stessi e i nostri cari. Per questo utilizzo l’espressione “c’ho vent’anni e me ne sento Quaranta”.
Che cosa hai perso veramente della tua vita con l’emergenza sanitaria del Covid-19?
Credo di aver perso un pezzettino della mia adolescenza. Quando è scoppiata l’emergenza sanitaria frequentavo ancora il quinto superiore e avevamo programmato di andare in gita, festeggiare i 100 giorni alla maturità, andare a ballare e organizzare il nostro spettacolo di fine anno, però, purtroppo, non è andata così. Durante questi 2 anni avevo, inoltre, programmato tante esibizioni live, che sono state annullate, mese dopo mese. Mi è mancato il contatto con il palco e il pubblico, secondo me fondamentale per un’artista emergente, e ho provato tanta sofferenza per chi vive di questo.
Siamo in un mondo in crisi climatica, geopolitica e sanitaria. Quale è il ruolo della musica in questo mondo?
La musica insegna, aiuta, consola, è sempre presente nei momenti sì e anche nei no, quindi ricopre un ruolo fondamentale al giorno d’oggi e, probabilmente, con questo periodo di crisi, fa risvegliare in noi delle sensazioni che non provavamo da tanto.
C’è un artista o una band del passato o del presente con cui vorresti collaborare?
Per sognare in grande, ti direi sicuramente Beyoncé o Michael Jackson, se fosse ancora qui. Tra gli artisti italiani, invece, sceglierei Ultimo o Claudio Baglioni, sarebbe davvero un sogno.
Oltre la musica che arti preferisci?
Come ho detto, mi piace molto il musical, quindi sicuramente recitare è una grande passione. Un altro mondo che mi affascina è quello del disegno, ma non credo di essere molto brava.
Se la tua musica fosse un quadro, un film o un libro?
Bellissima domanda, tra le opzioni che mi hai dato scelgo il quadro. Se la mia musica fosse un quadro mi piacerebbe qualsiasi opera di Monet o Van Gogh, mi rivedo molto nei colori e nelle sfumature che utilizzano.
Per finire, saluta i nostri lettori e parlaci di un tuo sogno nel cassetto….
Un abbraccio virtuale a tutti i lettori di System Failure, spero che la canzone e l’intervista vi sia piaciuta! Il mio sogno nel cassetto che spero di realizzare riguarda i live, vorrei che tante persone cantassero insieme a me “Quaranta” e tutti gli altri miei prossimi brani… magari in uno stadio!
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