
Intervista a Adolfo Durante
Da venerdì 10 maggio è disponibile sulle piattaforme digitali e su tutti i digital stores “Suprema”, il nuovo album di Adolfo Durante che omaggia l’intramontabile Mina.
Abbiamo intervistato l’artista…
“Suprema”, il nuovo album di Adolfo Durante. Perché omaggiare Mina?
Perché non farlo? Ho aspettato molto prima di decidere. In verità mi sono sempre tirato indietro di fronte a questa proposta, ma l’intento con cui ho affrontato questo omaggio è stato prima di tutto perché avevo voglia di risentire questi capolavori arrangiati in una forma più intimista e raccolta, rendere omaggio alla più grande cantante che il nostro Paese possa vantare e poi l’ho vista come una sfida con me stesso: capire fin dove mi sarei potuto spingere con il mio strumento, la voce.
Alberto Lombardi. Come è collaborare con lui?
Lavorare con Alberto è sempre un piacere immenso, grande chitarrista e produttore. É lui che mi ha incoraggiato a fare questo disco: mi ero più volte rifiutato, avevo paura di cadere nella caricatura o di mancare in personalità in esecuzioni storiche e che hanno fatto di Mina il mito che noi conosciamo e abbiamo imparato a conoscere.
“SUPREMA” contiene una bonus track che sarà disponibile nell’unica versione materiale: un bracciale USB. Perché questa scelta?
La verità è che oggi i dischi non si vendono più, i CD sono quasi scomparsi, è un mercato selezionato e per pochi eletti: qualche big, nulla di più. Mi sembrava un modo per essere al passo coi tempi o con quelle che sono le esigenze dell’ascoltore medio, che passa gran parte del suo tempo in automobile o al telefonino.
Alcuni dei brani contenuti nel disco sono accompagnati dai video diretti da Alessio Caglioni. Come è stato collaborare con lui? Cosa puoi dirci di questi video?
I video realizzati, perché ce ne saranno diversi in uscita nei prossimi mesi, rappresentano un semplice omaggio alla televisione di quei tempi, in cui il colore si affacciava timidamente, ma la maggior parte dei programmi televisivi erano in bianco e nero, non avevano storytelling, puntavano esclusivamente sull’esecutore del brano. Lavorare con Alessio è sempre molto piacevole, diretto da lui mi sento a mio agio, mi conosce bene e sa valorizzare la parte visiva di me.
Di quale live conservi un ricordo indelebile?
Dell’ultimo, in teatro nel 2019, prima che scoppiasse la pandemia. Stavo promuovendo “Nell’attesa di un bacio”, un disco di inediti, che per l’occasione uscì in vinile.
Per finire, quale è il tessuto connettivo che lega le tue canzoni?
Ho voluto omaggiare la Mina degli 70, l’epoca in cui la “Tigre di Cremona” sforna anno dopo anno capolavori indelebili, che rimarranno per sempre nella memoria storica di un Italia che non aveva la pluralità di ascolto che esiste oggi: era possibile guardare appena due canali, forse tre, quelli della RAI. In quegli anni Mina realizza brani storici, che hanno contribuito a costruirne il mito e che, dopo quasi 50 anni, la gente ancora ascolta.