Ignea – The sign of faith

Helle Bogdanova(clean & extreme vocals, lyrics), Evgeny Zhytnyuk(keyboards, extreme vocals), Xander Kamyshin(bass), Dmitriy Vinnichenko(guitars) e Ivan Kholmogorov(drums) formano la band modern metal/symphonic metal/oriental metal dal nome Ignea. Tale band viene da Kiev(Ucraina) e qui parliamo del loro ultimo album dal titolo The sign of faith, album uscito nel 2017. Abbiamo ascoltato tale album e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.

L’opener Seytanu Akbar è il capolavoro di questo disco: non smetteresti mai di ascoltarla, è praticamente perfetta con la sua vena orientaleggiante e l’ottimo bilanciamento tra parti con cantato in clean e parti con cantato in growl. Riff massicci scandiscono l’incedere della canzone per poi essere interrotti dal cantato pulito di Helle, tanto melodico e ammaliante. E poi ancora dei riff abbastanza duri e poi ancora altra parte tanto melodica. E questa struttura davvero ben congegnata si ripete ancora una volta.

Alexandria presenta riff tanto accattivanti coadiuvati dalle parti in tastiera dell’ottimo Evgeny Zhytnyuk, il quale, insieme alla lead vocalist Helle Bogdanova è una delle colonne portanti di questa band. Le chitarre con i loro riff marcati formano un’ottima base per l’esaltazione dei due appena citati. Una band con tanto groove metal Ignea, una band che manda il pensiero facilmente a Orphaned land, una band con un sound tanto definito e riconoscibile.

Già le prime due sono due “pezzi da novanta” ma come non citare pure Alga con il suo esordio tanto orchestrale dove Evgeny Zhytnyuk la fa da padrone, una sorta di intro nidificato e tanto cinematografico. Altri riff taglienti sul leitmotiv orchestrale di inizio canzone e poi c’è l’ingresso della vocalist che qui, come altrove, ricorda un po Cristina Scabbia di Lacuna Coil, a tratti.

Leviathan (cover di Ultra Sheriff) è la mosca bianca della serie con le sue parti electro che non fanno proprio male alla canzone, anzi la arricchiscono tanto. Le parti electro ben si sposano con il groove metal che incontriamo anche qui. In questa canzone come altrove tante suggestioni gothic per una band dal fascino sicuramente tanto oscuro.

Tanto orientaleggiante Petrichor caratterizzata pure da growls di grande impatto che interrompono le suggestioni oriental metal. Qui un assolo pazzesco verso la fine. Da citare assolutamente anche How I hate the night, tanto melodica e affascinante nel segno del symphonic metal. In questa canzone Helle ci offre un cantato pulito sbalorditivo.

Bastano queste parole per rendere conto del fatto che Ignea possiede tutti gli attributi, una band matura e già abbastanza attiva in sede live, una band anche con un discreto seguito. Ignea mostra un indubbio spessore artistico ed è una formazione che farà parlare tanto di se nel mondo del metal. La consigliamo vivamente…