>>HAPAX – Cave

HAPAX è una band postpunk/darkwave. Questa band è di Napoli e fonde suoni 80’s con sonorità industrial. Abbiamo ascoltato Cave di HAPAX e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo. Tale disco è stato pubblicato con SwissDarkNights Label nel 11 novembre del 2016.

Traitors(The words we learned) è il primo pezzo del disco in questione e subito ci introduce alle sonorità darkwave di questa band napoletana che fa pensare a The Sisters of Mercy. I paesaggi sonori alquanto oscuri che offre HAPAX sono stupendi, sono oltremodo immaginifici e surreali, fanno proprio viaggiare la mente e trasmettono anche tanto fascino. Poi arriva Survive the night e il viaggio nella notte in stile HAPAX continua: effusioni sonore ammalianti ci scaldano l’animo. Talvolta barlumi di luce squarciano la notte: quelle che ascoltiamo sono note trepidanti, note colme di tormento e di passione.

Desert presenta spirali sonore avvolgenti e fa pensare a Pornography dei The Cure. HAPAX ci porta in atmosfere aliene: mira a sorprendere l’ascoltatore con visioni ed illuminazioni alquanto penetranti e sicuramente oniriche. La ricercatezza sonora è tra i punti forza di questa band. Il cantato di Michele Mozzillo è caldo e appassionante. Hands è molto incalzante ed arrembante. In questa canzone guizzi sonori si accompagnano con suoni gravi e marcati. Questa canzone fa pensare ai Depeche Mode di alcuni pezzi.

Con Vitriol abbiamo ancora alchimie sonore inebrianti e di nuovo pensiamo a The Cure. Di certo nel background musicale di questa band ci sono anche formazioni come Joy Division e Siouxsie and the Banshees. Nella “notte in stile HAPAX” inebriarsi è tanto facile, è tanto facile cedere ad una dolce dissoluzione, una dissoluzione anche energica e fiammante. Silent sign of surrender è più luminosa delle altre. Comunque presenta la solita ispirazione piuttosto angosciante presente in tutto il disco, angoscia che porta all’abisso, un abisso che viene inondato, a tratti, da tanta luce. Anche qui il richiamo ai Depeche Mode sembra evidente.

La title-track Cave è particolarmente profonda e dal ritmo sostenuto. Un pezzo sicuramente travolgente con le sue pulsazioni cariche di forza e potenza. Litany For The Oceans è molto atmosferica, sfocia quasi nell’ambient con il suo inizio, ma non solo. Qui il cantato diventa evanescente e sembra perdersi nel sound buio ed ammaliante. Shadow And Breath è una canzone preziosa e pregiata, una canzone per idealisti, per sognatori…Qui la tensione per l’infinito che ascoltiamo in tutto l’album diventa davvero viscerale.

Chiude le danze Nobody’s there con i suoi sette minuti. E non c’è chiusura migliore per questo stupendo album che abbiamo il piacere di ospitare sulla nostra webzine. Nobody’s there è mistica ed evocativa e sembra aprirci un mondo: è il mondo oscuro e proibito di HAPAX

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