“Guardando più in là”, il nuovo album dei Fratelli Cecchi

Fuori dal 27 giugno “Guardando più là”, il nuovo disco dei Fratelli Cecchi. Questo album segna un punto cruciale per il duo, una sorta di presa di coscienza. Dieci tracce caratterizzate da un valore letterario e una suggestiva combinazione di poesia e ironia, tipica del teatro-canzone.

“Guardando più in là” raccoglie e canalizza in un unico armonico progetto i molteplici sentieri creativi dei Fratelli Cecchi. Le sonorità non hanno più quel sapore bandistico e folk del primo disco, ma sono più vicine al classico cantautorato italiano, tra il pop e la musica d’autore.

I Fratelli Cecchi come dei poeti si avvicinano al mondo e agli argomenti più sensibili e delicati. Raccontano ciò che vedono, ciò che sentono, in musica. Una musica dalle diverse sfumature. Dei cantautori con una vena pop in grado di avvicinare il pubblico a temi profondi.

Il disco è stato accolto con calore dal pubblico e dalla critica. Tra i pezzi troviamo anche “Nuvole viola”, canzone sul tema della violenza contro le donne che è stata premiata al Prato Film Festival. Il filo conduttore delle canzoni sta nell’invito a guardare al di là delle apparenze, oltre quelle logiche di mercato che riducono le emozioni a cose “usa e getta”. Un invito a saper guardare più in là anche delle macerie personali, delle piccole e grandi sconfitte, con un messaggio forte di speranza e di rinascita che tiene saldamente unito tutto il progetto discografico. La canzone che dà il titolo all’album è dedicata a un’amica speciale scomparsa nel 2019 dopo aver combattuto con il sorriso contro le barriere della sua disabilità“, così i Fratelli presentano il proprio disco.

“Guardando più in là” è un album per chi ama la musica cantautorale e la poesia. Un album in grado di penetrare anche gli animi più duri. Il disco è disponibile nei maggiori store digitali.

Recensione dell’album:

L’album presenta questo afflato tra cantautorale e sinfonico/orchestrale. Tanta importanza è stata data ai testi. Buono pure il songwriting. Tra i vari pezzi mi ha colpito “L’impero è crollato” con il suo mood sinfonico che fa pensare al maestro Battiato. Presenta rilevanti climax ottenuti grazie al crescendo del cantato. Ipnotici quei refrain iniziali e davvero notevole l’arrangiamento di Andrea Benassai. “Nuvole viola” presenta questo esordio con piano incantevole che fa da sottofondo per le parole. Parole simili per la successiva “Il direttore della fotografia”. Qui però il sound è più vellutato e si mantiene per tutta la canzone. Il piano che si accompagna con le parole intense e struggenti è una delle peculiarità dell’album. Tutti i pezzi trasmettono tanta poesia.

“Quell’occhiata da sotto la frangia”, voce di Samuele-Luca Cecchi, testo e musica di Gabriele Marco Cecchi, arrangiamento di Andrea Benassai, è la quinta traccia dell’album. Anche qui il piano la fa da padrone insieme alle parole. In “Guardando più in là” gli archi come pure le percussioni creano un muro sonoro orchestrale imponente. “Il regista”, invece, presenta un estro “burlesco”.

Sonorità del genere sono senza dubbio per un pubblico di nicchia ma il buon songwriting, che suscita un certo appeal a tratti, può indirizzare questo prodotto anche ad altri ascoltatori. Da sottolineare che il livello è davvero alto, un livello artistico e concettuale entrambi di spessore.

I Fratelli Cecchi uniscono musica e poesia con una facilità disarmante portando l’ascoltatore a vivere un’esperienza mentale davvero ragguardevole.

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