Godblesscomputers – “Lions Dub: Paolo Baldini Dubfiles Remix” – Il nuovo video

Lions Dub: Paolo Baldini Dubfiles Remix” è il nuovo remix del brano di Godblesscomputers, curato da Paolo Baldini e disponibile dal 31 luglio su SpotifyApple Music e tutte le principali piattaforme streaming per La Tempesta International, distribuito worldwide da AWAL.

Da oggi 4 agosto è disponibile anche il video su  YouTube .

Lorenzo Nada è Godblesscomputers. Si forma come beat maker, producer e dj, mosso da una precoce passione per i campionatori e per i vinili. Nel 2011 prende vita Godblesscomputers, moniker di un progetto musicale che, ispirato da ritmiche e stilemi della musica black, avanza in territori elettronici mantenendo però fedele il groove e il calore originario del suo suono. Da appassionato ascoltatore, Lorenzo é soprattutto un collezionista di suoni; li esplora, cataloga, seziona e ricompone in elementi di sintesi per costruire le sue produzioni.

Il suo primo disco ufficiale “Veleno” esce nel 2014 e sancisce il suo ingresso nella scena elettronica italiana indipendente, l’album successivo “Plush and Safe” (2015) ne è una conferma. “Solchi” (2017, La Tempesta) ha segnato un punto di svolta nel suo percorso artistico, portandolo a una nuova dimensione live con una band di tre elementi e a riconnettersi con le sue radici musicali hip hop, sviluppandole e reinterpretandole.

Il progetto DubFiles di Paolo Baldini, ormai noto da diversi anni, mostra la sua grandissima competenza al mixer, ipnotizzando chiunque guardi e ascolti. In questo video, Baldini reinterpreta il brano “Lions” di Godblesscomputers con il suo banco analogico, portandoci lontano attraverso una personale dub version, frutto di una nuova e assolutamente riuscita collaborazione fra i due.

“Le riprese dei DubFiles di Baldini sono sempre ipnotiche. Mi perdo a seguire quelle mani mentre si muovono sul mixer come quelle di un direttore di un’orchestra invisibile, mentre comandano echi e riverberi, trasformando una traccia in qualcosa di vivo e pulsante”

Foto di Guido Garotti