>>Estetica Noir si racconta a System failure
1)Come si è formato il progetto Estetica Noir?
Il progetto Estetica Noir nasce tra il 2012-2013, quando Silvio e Rik dopo svariate esperienze musicali, una di cui condivisa in una tribute band dei Cure, decidono di formare una band con influenze e con sonorità che in Italia non sono molto comuni. L’amore per Cure, Depeche Mode, Killing Joke e NIN, fa sì che si crei uno stile particolare e riconducibile ai gruppi citati, ma in maniera molto personale . All’inizio c’è stata la ricerca di musicisti adatti, passando per la line-up con cui si registra il primo ep nel 2014, fino all’attuale formazione con Paolo e Guido, con cui si registra il primo full lenght.
2)Ci raccontate la genesi di Purity? Parlateci anche delle sue sonorità…
Purity inizia ad essere concepito da settembre 2014, subito dopo la pubblicazione dell’ep, dove nascono le prime composizioni, Deluxe Lies Edition, I Hate, In Heaven e Polarized, passando per il cambio di line-up, dove Alessio Sogno ( ora nostro produttore) viene sostituito da Paolo alla batteria, e successivamente Guido alla chitarra. Dopo qualche mese di assestamento, si ricomincia a scrivere, Silvio porta le sue idee che vengono elaborate in sala e successivamente in studio, dove nascono poi gli arrangiamenti definitivi. Le sonorità affondano le radici negli eighties, ma con un approccio moderno e singolare. Qualcuno ci ha definito ‘oscuri e tenebrosi’, dai suoni affascinanti e notturni, il nostro obbiettivo è omaggiare la new wave e il dark che tanto amiamo senza cadere in sterili cliché, ma aggiungendo sempre qualcosa di personale, mischiando, spero con buon gusto, melodia e aggressività, elettronica e strumenti tradizionali.
3)Se il mondo sonoro di Estetica Noir fosse una città reale a quale assomiglierebbe?
Diciamo posti freddi e all’avanguardia, come la musica che cerchiamo di proporre, forse una città multiculturale, visto che ogni tanto nei nostri pezzi fanno capolino anche delle sonorità orientaleggianti, dovute anche in parte all’utilizzo di determinate scale
4)Quali sono i vostri punti di forza?
Sicuramente il fatto di distaccarsi da determinate sonorità che tanto vanno di moda per ricercare un suono nostro, che sia originale il più possibile, da qui il fatto di mischiare rock ed elettronica e soprattutto il fatto di riprodurre quasi tutto dal vivo senza mettere tutto in base
5)Quale è il messaggio che volete trasmettere al vostro pubblico?
Parliamo delle angoscie esistenziali che attanagliano tutti noi in questa nostra epoca così incerta che provoca insicurezze e paure nell’animo umano. Il messaggio è quello di guardare dentro se stessi e di riconoscere l’oscurità che c’è in ognuno di noi.
6)Ci descrivete un vostro concerto perfetto?
Gli elementi che contribuiscono ad un “concerto perfetto” inizialmente possono sembrare molteplici, dalla grandezza del palco per potersi esibire in tranquillità potendo muoversi liberamente, al rapporto con il fonico, passando da un buon soundcheck, ma non è strettamente vero tutto questo, sono elementi importanti ma non definitivi. Il concerto perfetto non è quando suoniamo con suoni perfetti sia on-stage che main-stage o quando siamo perfetti nell’esecuzione, rischiando poi di apparire freddi e distaccati, ma è quando riusciamo a trasmettere energia fisica e genuina, sudore e quel tocco di imperfezione che rende un live interessante. Durante l’esibizione vedere il pubblico che risponde positivamente e di riflesso trasmetterci energia fisica e sudore, possiamo senza dubbio dire che siamo davanti ad un concerto perfetto. Il palco è una sorta di terapia, il pubblico è una terapia.
7)Quanto è importante per voi trasmettere energia e tensione con la vostra musica?
E’ molto importante. L’energia e la tensione dei brani permettono di creare un rapporto con il pubblico, una sorta di chimica emotiva che porta l’ascoltatore a rivivere momenti della sua vita affini ai ” colori” e alle sonorità dei brani.
8)Per finire, un appello ai nostri lettori…perché dovrebbero ascoltare voi e non altri?
Non dovrebbero….. A parte gli scherzi, il nostro intento è quello di far assaporare quello che quest’arte da e chiede, una musica fatta con il cuore e passione, far riscoprire la vera anima di noi musicisti e di chi l’ascolta. Come altri gruppi altrettanto interessanti lontani dal mainstream diamo la nostra visione del mondo e della musica new wave contaminandola con elementi attuali. In definitiva ci dovrebbe ascoltare chiunque ama un connubio tra passato e presente..tra rock ed elettronica…chi ama gli anni 80 e 90…Siamo un nuovo tassello di questo grande puzzle che è la musica e forse uno dei tasselli che manca al vostro bagaglio di musica che amate.