>>Electronic Beats: Maiole & Indian Wells

Nasce un nuovo format targato Lanificio 25, Electronic Beats, ideato per dare spazio alla musica elettronica prodotta in Italia: quello di sabato 19 novembre, infatti, sarà il primo di una serie di appuntamenti – i successivi tre, previsti per la stagione 2017 –, che gli amanti del beat, e non solo, segneranno di certo sulla propria agenda. Al primo turno, dunque, si alterneranno sul palco di Porta Capuana Maiole ed Indian Wells: il primo proporrà un live-set energico e, armandosi di synth e chitarre, stravolgerà i suoni dei suoi dischi; il secondo producer, dal sound marcatamente internazionale, si esibirà, invece, in un live audio-visual dall’estetica “notturna”. Ingresso 6 euro con tesseramento gratuito.

BIO

MAIOLE è il progetto solista di Marco Maiole, classe 1995. Dopo aver pubblicato l’ep Pollen (Telefuture, California 2014) e How to Feel Warm (HMCF, Bologna 2015), pubblica il suo primo album Last For Motifs per HMCF nel 2016 e intraprende un tour che attraversa la penisola da Nord a Sud. Due video: Plastique Romantique, girato su un aereo, e Stop Misunderstanding, girato in Thailandia con la collaborazione dell’artista Manita Rakpathoom. É prevista per il 2017 l’uscita del suo nuovo album, supportato dal singolo Portico uscito a novembre 2016. Propone un live energico tutto da ballare, miscelando e stravolgendo i suoni dei suoi dischi e suonando synth, chitarre, giocando con la voce – forte dell’esperienza di aver condiviso il palco con giganti della musica elettronica come Xeno & Oaklander e Slow Magic.

Indian wells è stato accostato a suoni poco nostrani come quelli di Actress, The Field, Shlohmo e Four Tet. Il producer italiano si fa chiamare Indian Wells e dopo aver remixato l’austrialiano Kyson per Moodgadget, Heathered Pearls su Ghostly International e ri-creato Holocene per Bon Iver, nel 2012 ha sfornato il suo album d’esordio “Night Drops”. Abbandonata l’immaginaria partita di tennis, è rimasta l’estetica notturna e nel marzo 2015 torna con il nuovo album “Pause”, accompagnato da un live show audio-visuale curato da Jonathan Marsh. Il suo debut album “Night Drops” è stato accostato a suoni poco nostrani come quelli di Teebs, Mt Kimbie, Shlohmo e Four Tet.

L’estetica è quella del tennis anni 80/90 e il progetto ha il suono di un’immaginaria e notturna partita di tennis. Il producer italiano si fa chiamare Indian Wells e dopo aver remixato l’austrialiano Kyson per Moodgadget e ri-creato Holocene per Bon Iver, uscirà a breve con uno split single tra Bad Panda e Ceremony e con un remix per Heathered Pearls su Ghostly. Dopo tre anni da Night Drops, l’album di debutto che l’ha portato ad aprire il live di Gold Panda a Roma, far parlare del suo lavoro su XLR8R e suonare negli Stati Uniti e in Inghilterra, il producer cosentino Indian Wells ritorna a marzo 2015 con Pause, secondo album della sua carriera che uscirà per Bad Panda Records – anticipato dal singolo Alcantara – e di cui racconta il processo di sviluppo delle idee, dei suoni e delle immagini in occasione del suo live al Samo di Torino.