Duramadre – Lato A

Duramadre è una band di Pomezia, composta da cinque elementi; il tastierista si è aggiunto durante l’editing di “Lato A”, registrato nel 2019. Con la formazione a quattro dal 2016, il loro sound è maturato e si è appropriato di un’identità precisa, sposando un’attitudine tenebrosa ed oscura. Seppur suonando un rock mediterraneo, i Duramadre spaziano nel mondo rimodernato degli anni 80, cantano in italiano di tematiche che affrontano disagio, male di vivere, abbandono, voglia di riscatto, amore.

Presentazione di “Lato A”:

“Lato A” è uscito nel maggio 2020 ed è il frutto di un lavoro lungo, pensato, suonato e sudato, che i Duramadre hanno voluto con tutto loro stessi. La decisione di cominciare a registrare le pre-produzioni, e tutto quello che poi ne è derivato, è stato il momento in cui hanno capito che poteva essere molto eccitante cominciare a puntare su questo nuovo sound che era la sintesi di ciò che i quattro componenti realmente volevano uscisse. Missato da Gabriele Sorrentino e gli editing affidati ad Emiliano Rubbi, grafica Francesca Gatto.

Recensione del disco:

Alternative Rock con venature dark wave, post-punk, cantato in italiano.

Così si presenta la band su facebook e dal primo pezzo “Cuore malato” sembra combaciare tutto. Riff ruggenti, cantato carismatico ed elettronica dark wave. Sembra una sorta di Litfiba di “17 re” mischiato con qualcosa di The Cure di tanto tempo fa. “Cuore malato” è un pezzo che subito ti piglia, subito ti conquista con i suoi versi ripetuti e le sue atmosfere electro tanto viaggianti. Segue “Sangue e sale” e qui l’effettistica crea echi e riverberi che portano la mente tanto lontano. Qui il debito con i Litfiba dark wave sembra farsi sentire di più. Molto apprezzabile il solo verso metà pezzo: spezza il ritmo. Poi arriva altra effettistica ad arricchire il sound e a renderlo tanto potente ed ampio.

Ecco “Spogliati”, anche essa nel segno delle altre. I Duramadre, infatti, hanno un sound tanto definito e ben riconoscibile. Di certo il lead vocalist è uno dei punti forza della band insieme all’effettistica/elettronica e al songwriting che è sempre tanto stimolante, vario. Non manca l’appeal suscitato sia da refrain che da versi ripetuti. “Spogliati” è tanto evocativa in uscita canzone…sfuma piano piano e scompare come una visione…

“Balla coi cani” termina il disco. Esordio duro che ci assale. Una canzone abbastanza strong, arrembante. Comunque non si discosta dal resto del disco. Ottimo il refrain che ha la funzione di asse portante del pezzo, quello che lo sostiene insieme alla solida ritmica.

“Lato A” ha un solo problema: dura troppo poco. Speriamo di ascoltare presto un album di questa band talentuosa che in meno di 15 minuti ci ha strabiliato con pochi elementi combinati bene tra loro. Come già detto, tanta cura affidata al songwriting e all’effettistica. “Cuore malato” è senza dubbio la perla del disco, il cavallo di battaglia. Produzione sonora e master eccellenti, non c’è che dire. Il sound rimbomba proprio nell’impianto. Tanto buono il mixing. Consigliamo alla band di “osare” sempre di più e di continuare con la cattiveria sonora proposta.

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