>>DIMAIO: il sorprendente esordio discografico

S’intitolerà “Debut” e sarà disponibile a partire dal prossimo 5 maggio in formato fisico e digitale l’opera prima del controtenore DiMaio. Un lavoro che segna l’ingresso nell’attuale scenario discografico di una proposta musicale unica e innovativa, dove i suoni del passato e la vocalità tipica della musica barocca vengono influenzati dalle sonorità elettroniche grazie ad una rara vocalità e un attento lavoro di arrangiamento curato da Dardust, compositore e producer dallo spiccato istinto avanguardistico.

L’album, primo titolo originale a catalogo per la neonata INRI CLASSIC su distribuzione Warner Music Italy, presenta un universo musicale senza eguali e mai esplorato in precedenza combinando l’ambizione di misurarsi con il repertorio del XVII e XVIII secolo e l’audacia nel fonderlo ai moderni suoni dell’elettronica Nord Europea in una tracklist che raggiunge il duplice obiettivo di avvicinare il pubblico mainstream al mondo barocco e provocare con straordinaria eleganza e rispetto del testo originale i puristi del genere.

Un esordio anticipato dai due singoli e videoclip apripista “Lascia ch’io pianga” e “Vedrò con mio diletto”, promotori di un’estetica visiva che fa del linguaggio crossover un punto di forza ne disegna a pieno titolo una dimensione live contemporanea e ricca di appeal.

Assoluto protagonista di questa rivoluzione musicale DiMaio , al secolo Maurizio di Maio , voce che deve al Premio Oscar Luis Bacalov il coraggio di aver intrapreso la carriera di controtenore. Fu, infatti, il grande musicista e direttore d’orchestra argentino a notarlo nello spettacolo teatrale “Estaba la Madre – Misa Tango” e ad incoraggiarlo nel coltivare il suo innato talento: grazie alla formazione nel campo del teatro musicale e alla preparazione artistica acquisita negli anni di studio con il cantante lirico Giuseppe Nicodemo, DiMaio è oggi l’unico artista contemporaneo capace di proporre una formula musicale tra passato e presente, con una vocalità in grado di annullare l’importanza del corpo, fondendo maschile e femminile in un gioco seduttivo teso all’impossibile tra musica e parole.