>>Devid parla del suo album in arrivo

1)Benvenuto su System failure! Puoi raccontarci la tua storia fino a qui? Soprattutto, come è nata in te la passione per il rap?

Tutto è cominciato all’incirca all’età di 6-7 anni per gioco cantai ad un pianobar di un matrimonio e e piacqui subito al cantante che intratteneva la festa tanto che mi prese con lui negli anni successivi. Crescendo cominciai a far serate pianobar, karaoke in matrimoni, battesimi, feste private e nel mentre studiavo musica perlopiù la chitarra. La passione per il rap e la black music mi piace pensare che sia nata da quando ero in grembo di mia madre che era in America all’epoca proprio nella culla della black music si spostava da NewYork, Miami ecc .. (dicono che le esperienze fatte in grembo ti segnino la vita, io ci credo). All’eta di 12-13 anni cominciai a comporre le prime basi con i programmi gratuiti del pc e parallelamente cominciai a scrivere tanto che in terza media mi esibii per la prima volta con un mio brano. Da li in poi non ho mai abbandonato la composizione musicale e la scrittura imparando da autodidatta a suonare la tastiera, percussioni e tutti i vari strumenti oltre alla chitarra che già suonavo, che mi permettessero di comporre quelle basi che oggi sentite. La passione per il rap quindi penso di avercela da sempre ma in particolare mi pace parlare più di una passione o amore viscerale per la musica in generale. Tutto il resto è noia!

2)L’uscita del video del singolo “Buio”, pubblicato su System failure, è la prima delle tante novità da qui all’inizio del 2017 per te Devid. Puoi darci qualche piccola anticipazione riguardo il tuo primo album ufficiale dal titolo “Effetto Placebo”? Ci puoi dire quando uscirà?

L’album uscirà il 19 Dicembre 2016 per l’etichetta discografica Bitika Records. Che dire, l’album sarà composto da 20 tracce e penso che sia una bella ventata di aria fresca musicalmente parlando sia a livello concettuale del concept appunto dell’album che a livello di sound. Sicuramente non è quel tipo di album che ascolteresti con leggerezza ma essendo molto impegnato ha bisogno di un ascoltatore attento e a tratti anche esperto di musica.

3)Ho letto che nell’album sono presenti composizioni musicali create con suoni reali campionati direttamente (suoni fatti con la bocca, con le mani, versi di animali, pannelli di polistirolo, nacchere ecc..) ed altre tracce composte con sintetizzatori analogici e digitali. Puoi dirci qualcosa a riguardo?

Si, esatto, l’album presenta dei brani composti insieme al mio produttore discografico con all’interno suoni campionati realmente da noi. Potrei dire mille cose su questo argomento ma preferisco dire, sentirete!

4)Perchè il titolo “Effetto Placebo”?

Domanda lecita. In questi anni di vita artistica e non ho sempre avuto quell’idea che ogni cosa è possibile quando è voluta, in ogni caso, in ogni modo in qualsiasi circostanza. Il placebo è appunto il “niente” che ti cura ovvero è semplicemente quella forza, idea mentale che ti spinge a credere che fortemente in qualcosa finché non si avvera. L’effetto placebo è quell’effetto che la musica dona a me ogni giorno in ogni istante, l’effetto placebo è la capacità di riuscire a concretizzare i mie pensieri e renderli vivi, reali. Effetto placebo è tutto e niente. L’album stesso è un “trip mentale” che attraversa sonorità differenti al limite tra loro. E’ tutto e niente ma è qualcosa, indubbiamente.

5)Torniamo al video suddetto. Come è stato girarlo?

Girare il video con un professionista del calibro di Federico Manneschi è stato molto appagante. Aveva già tutto in mente e soprattutto aveva capito subito il messaggio che volevo far passare con la canzone “Buio” che non per tutti è stata di facile interpretazione. Ideale la location, la storyboard ed ideale la modella/attrice Jessica Fiammetta che fin dai primi approcci si è rivelata immediatamente una professionista immergendosi subito nel mood della canzone a tratti capendola quasi più di me, pazzesca. In definitiva lavoro sublime, credo.

6)La registrazione del tuo album in uscita ha presentato difficoltà?

No. Lavorare a fianco di Simone Fedi che ha curato tutta la fase di registrazione di missaggio e di mastering del disco significa, precisione, minuziosità e risultato eccellente. Per cui no, nessuna difficoltà.

7)Come vedi la scena rap italiana?

Crescente. Sicuramente tantissime sonorità e tanta freschezza tra i giovani. Rispetto alla vecchia scuola è andato perso però il contenuto delle canzoni.

8)Parlando ancora di “Effetto Placebo” quale è la canzone dell’album di cui sei proprio fiero?

Forse proprio la traccia “Effetto Placebo” che troverete all’interno del disco, si, penso che quella racchiuda un po’ tutto e sia il perno.

9)Riesci a bilanciare la tua carriera di artista con la tua vita?

Diciamo che adesso in questo periodo sono molto impegnato con la musica anche perché ho un mio studio dove molti ragazzi vengono per farsi comporre basi, per registrare i loro mixtape ed anche ad imparare come produrre una base. Per cui diciamo che il peso della bilancia pende tutto verso la musica anche se poi in realtà faccio tante altre cose.

10)Da dove prendi ispirazione per i tuoi testi? E per la tua musica?

Da tutto ciò che si muove e da tutto ciò che è immobile.

11)Per finire, lascio la parola a te….

Grazie mille per questa intervista, per me è stato un grosso piacere poter parlare con voi. Ogni altra parola sarebbe superflua. Vi consiglio l’ascolto del mio disco! Ahahahaha