DEADLOCK CREW – LOOK DOWN ON ME

“Look down on me”, disponibile dal 27 Febbraio e pubblicato da Ghost Record Label, è l’album di debutto dei Deadlock Crew di Trieste, band alternative metal dal sound giunonico.

Già nell’opener “Comfort zone”, dopo un esordio morbido con arpeggio, abbiamo solida ritmica e riff sferraglianti alternative metal, riff pesanti come macigni. Come non pensare a band del tipo Mastodon, Soundgarden, Metallica, Alter Bridge o Stone Sour ascoltando questa canzone come tutto il disco. Il cantato si sposa sia con le variazioni(che sono tante per un songwriting di eccellenza) che con i riff e la ritmica, un cantato pieno di carisma. Il sound ti assale come belva feroce. Thrash metal/death metal, l’alternative metal e l’hard rock sono i generi di cui annoveriamo la presenza. Non manca qualcosa qua e là di heavy metal per un sound completo e tanto stratificato e pieno di variazioni.

In “They’re coming” ti colpiscono le “pause” della violenza sonora che poi subito riparte seguita da soli fiammanti ed inesorabili. Canzone abbastanza simmetrica e ben studiata. “8khz”, invece, il solo lo offre dall’inizio, solo dal quale si dirama poi tutta la canzone con un songwriting sempre tanto sontuoso. Come non notare anche la formidabile produzione, mix e master per un prodotto di livello molto vicino al 90/100. Giuliano Taccardi alla batteria è un “animale”, un killer, come non dirlo. Lorenzo “Lord renzo” Neppi offre un cantato pieno di tormento e di forza e la chitarra solista offre spettacolo in più di una occasione.

“No more” pure con inizio tanto morbido, tanto gothic prima di offrire la solita dose di martellate sonore. Arriva “Among us” con riff e cantato in esordio. Le canzoni tutto sommato non sono tanto diverse fra loro e rendono l’album tanto scorrevole all’ascolto, ascolto in un impianto di alto livello per poter apprezzare meglio l’imponenza del sound di questa band.

La title-track “Look down on me” dopo inizio enigmatico si mostra tanto “piena e ruggente”, aggettivi opportuni per definire la musica di questa band dai riff marziali. Stupende le melodie di metà canzone.

Inizio tribale per “Waza Ari” con questi bonghi e solo di chitarra. Poi la ritmica diventa indiavolata con un blast beat degno del death o trash. Anche qui non manca lo show da parte della chitarra solista. Infatti, a questa band la tecnica non manca di sicuro. Poi arriva “Close to the end” con le sue distorsioni effettate miste a ritmica travolgente e solito cantato “penetrante” che stavolta da prova anche di un rap metal. Non mancano neanche spunti più melodici. “Through hate” termina il tutto con velocità e dinamismo, due componenti essenziali della musica dei Deadlock Crew. Il sound talvolta risulta anche un po’ sporco e la cosa contribuisce a renderlo tanto figo.

Deadlock Crew sono di Trieste ma forse si sono sbagliati a scrivere!? A noi sembra una band americana, una sorta di muscle car dell’alternative metal per palchi pazzeschi e in giro per gli States a fare faville e favorire pogo assurdi e scatenamento di folle scalmanate. Deadlock Crew è una band alternative metal come poche in Italia, destinata soprattutto ad un pubblico straniero perché il livello di questa band è super buono e Ghost Record Label merita davvero i complimenti per averla, una label che propone tanta roba tosta, oramai lo abbiamo capito…