>>Dead Gurus – ACID BENCH

Oggi vi parliamo di una band psychedelic rock/alternative rock che porta il nome Dead Gurus. I Dead Gurus sono Jason Edmonds (Magic Castles), Bennett Johnson, Collin Gorman Weiland (Daughters of the Sun and Dreamweapon) e Ryan Garbes (Wet Hair). Con una line-up di tutto rispetto i Dead Gurus non possono che stupirvi. Il loro sound è alquanto magnetico e qui vi parliamo del loro disco dal nome ACID BENCH. System failure lo ha ascoltato con attenzione e quelle che seguono sono le nostre impressioni a riguardo.

Il disco parte con Vibrations, una canzone piena di distorsioni ipnotiche e riff taglienti. Il sound di questa canzone è davvero evocativo e sembra puntare alla nostra anima come una freccia dorata piena di luce. Abbiamo colori sgargianti, bagliori scarlatti, un’atmosfera soffusa e piena di oblio in questa canzone.

Mistress X ci porta sonorità psychdelic rock, alternative rock, shoegaze e postpunk che fanno pensare a band come Dead Skeletons e Jesus & The Mary Chain, sonorità che troviamo in tutto il disco. Come non pensare anche a Muertos, altra band appartenente alla loro stessa label ossia Wrong way records. Altra band a cui pensiamo, per il cantato, sono i The Sisters of Mercy.

Poi arriva Serpent Fire e il sound è sempre cupo ed ammaliante oltre che tanto vibrante. Il sound di questa canzone, come altre, sconvolge letteralmente l’ascoltatore con il suo impeto e il suo impatto notevole. La notte densa di tetraggine in stile Dead Gurus trasmette davvero tanto fascino.

Con Celestial Fuzz arrivano bordate sonore alquanto lucenti oltre ad un’atmosfera di calma che rasserena l’animo. Anche qui mistico ed evocativo sono due aggettivi fondamentali per descrivere il sound di questa band. Da citare, di questa canzone, la batteria alquanto tribale. La psichedelia anni 60 è sovrastante in questa band.

Anche Song for Saraswati presenta un misticismo a tratti orientaleggiante. Dead Gurus è una band che da molta importanza alla dimensione spirituale. Come non appassionarsi alla loro musica che ha il sapore dell’arcano. Dopo due minuti in Song for Saraswati parte un tripudio sonoro sorprendente che sembra non finire mai.

Starlight Sisters è lacerante e ci fa sprofondare in un abisso di distorsioni che fanno pensare, tra l’altro, a Sonic Youth. Infatti, anche il noise rock è preponderante in Dead Gurus. Inoltre, Starlight Sisters è brutale, è penetrante, è terribilmente stupefacente. Con la lunga Black Silk si chiude il tutto. È un pezzo di altre impressioni alquanto tenebrose che sembrano provenire dal profondo.

Non possiamo che giudicare eccellente questo lavoro di Dead Gurus. Le loro sonorità ti rapiscono portandoti in un mondo surreale, onirico, un mondo di colori cangianti. Con la loro musica si provano emozioni davvero intense!

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