Daimon D. – Clouds As A Shelter
Axel(voce), Matt(chitarra), Nicolas(voce, chitarra), Fiore(basso, voce) e Alberto(batteria) formano i Daimon D., band alternative/grunge rock la quale debutta per la Ghost Label Record con il disco dal nome “Clouds As A Shelter”. System failure lo ha ascoltato e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.
Daimon D. offre sonorità tra alternative rock, hard rock e grunge in un mix a dir poco interessante. Chitarre ruggenti e distorte si mescolano con soli e passaggi più melodici. Il cantato di Axel è una delle colonne portanti di questa band come pure i soli di chitarra a tratti davvero sbalorditivi e capaci di conferire quel quid magico al sound della band.
Alla fine di “Confusion” poi possiamo apprezzare una sorta di breakdown climax davvero sconvolgente. “Dream” ha un esordio pazzesco prima con refrain, poi drumming e poi partenza di slancio di tutti gli strumenti insieme di gran carriera. Belli gli stacchi che ci fanno rifiatare per poi ripartire di nuovo con grande effetto. I refrain sono proprio ottimi in questo pezzo, a nostro parere, tanto energico e radiofonico. Il migliore del disco. Anche qui come altrove grande solo di chitarra sostenuto da una batteria solida.
“Empty mirror” ci delizia con il suo tremolo iniziale tanto evocativo che ha la funzione di “intro nidificato” in questo pezzo anche esso di grande energia ed impatto. Anche la batteria spesso killer di Alberto fa il suo grande lavoro in questa band dove la ritmica(e quindi il basso pure) riveste grande importanza. I passaggi più hard rock o alternative rock in salsa italiana arricchiscono il sound che quindi risulta tanto stratificato. Grande produzione sonora e songwriting rendono questo disco davvero “cazzuto”. Non manca la “ballad” della serie ossia “What i see”: incantevole. Come non sottolineare il gioco di incastri tra le due chitarre che forma talvolta una buon sostegno per esaltare il cantato e l’anima tanto alternative/underground della band.
I Daimon D. sono una band che suona davvero, una band con tutti gli attributi. Se ne trovano poche così in giro. Il solo di “In the rain” è uno dei tanti esempi che fanno scaturire le nostre parole. Anche l’esecuzione è proprio niente male: fine e raffinata nell’esordio di “Waiting for the end”, più tumultuosa altrove. Per noi questo disco, allora, vale 80/100. Un disco per far esaltare l’ascoltatore: perché una delle peculiarità di Daimon D. è saper “trasportare” e appassionare chi li ascolta. Trasportare dove? Per le strade scalcinate e dissolute del rock…