“Colazione”, il nuovo singolo di Salice

Esce oggi, venerdì 13 dicembre 2019, in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali, “Colazione” (Freecom) il nuovo singolo di Salice, progetto musicale di Carmine Esposito. Il cantautore, napoletano trapiantato a Milano, che lo scorso agosto ha partecipato allo Sziget Festival, dopo il complicato rapporto a due di “Santi” propone un brano complesso, dal tema impegnativo ma trattato con leggerezza. Si sta così costruendo il nuovo album che si svelerà poco a poco, un singolo al mese, a volte due, fino a gennaio 2020.

Salice è l’opening act in molte tappe del tour invernale di Gio Evan. Dopo Milano, Napoli, Firenze, Salice sarà a Cesena (Vidia Rock Club, 14 dicembre), Bologna (Locomotiv Club, 16 gennaio), Roncade (New Age Club, 17 gennaio). Tutte le tappe del tour sono raccontate da Salice in un diario di bordo, pubblicato da Brainstorming, che sta riscuotendo un bel successo di pubblico: 1° tappa Milano2° tappa Napoli3° tappa Firenze.

“Colazione parla della morte – spiega Salice – Del corpo e della morte. I micro e i macro ricordi sui quali si basa la propria esperienza della realtà, sono la realtà stessa. Con la morte il mondo crolla, scompare, implode. Colazione vuole essere la forma canzone, si spera, accessibile di un passo del Faust di Pessoa, che descrive magistralmente come tutte le nostre interpretazioni della realtà siano in realtà errori di interpretazione, in forme diverse, tutte equidistanti dalla realtà oggettiva”.

Tra atmosfere decadenti e malinconie diffuse, il brano è edito da Freecom/Common Music. La produzione artistica è di Pietro Paletti, mentre il Mastering è stato realizzato da Andrea Valfrè presso gli studi di Synchro Lab. Hanno suonato nel brano: Salice-Carmine Esposito (voce, chitarre), Simone Piccinelli (tastiere e chitarre), Pietro Paletti (basso), Matteo Arici (batteria).

Salice è un progetto musicale di Carmine Esposito. Cresciuto a Napoli nel quartiere Purgatorio, a vent’anni si disperde nell’enorme periferia di Milano. Da sempre fa musica vestendosi male e lavora con le situazioni di marginalità.

Dalla periferia scrive canzoni che sono pezzi di vita privata, segmenti di quelle relazioni che, intrecciandosi, generano il punto di vista di chi è lontano dal centro.

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