Carlo Skizzo Biglioli – “La scomparsa dell’uomo invisibile”
Così viene presentato il disco in questione in un brano del comunicato stampa giunto in redazione:
“Carlo Skizzo Biglioli, artista poetico, ironico e auto-ironico, maestro dei giochi di parole e musica, in questo suo disco surreale chiama a raccolta un universo pop ricchissimo, abitato da super eroi Marvel, latin lover, cercatori d’oro, donne dall’identità curiosa e ribaltata come Enza Fantascì, oltre all’uomo invisibile a cui dedica l’album”.
“La scomparsa dell’uomo invisibile” presenta un sound molto eterogeneo: rock, jazz, ska, suggestioni folk. Tutto questo convive nell’album, una sorta di condominio affollato eccentrico e visionario che fa pensare ad Elio e le storie tese o a tanto cantautorato italiano. Inoltre, il sound di Carlo Skizzo Biglioli incontra la sperimentazione di Valerio Baggio, che lo affianca in un viaggio sonoro tra rhythm and blues, acid jazz, valzer viennesi, squarci barocchi.
Inquadrato bene il sound super eclettico aggiungiamo che nel disco troviamo testi ironici e intelligenti, giochi di parole con cui Carlo Skizzo Biglioli diverte e si diverte da sempre. La sua è sperimentazione acuta, perspicace. Nell’era della barbarie sui social e dell’afasia del pensiero c’è chi ancora gioca con le parole per promuovere arguzia ed intelligenza.
Spesso la musica di Carlo Skizzo Biglioli è tanto teatrale e farsesca. Una sorta di fusione tra musica, teatro e spettacolo di varietà. Ascoltando Carlo Skizzo Biglioli ci sembra di inoltrarci in una metropoli contemporanea oltremodo caotica, una metropoli dove possiamo trovare anche tanta poesia e significati oltre a vibrazioni sonore tanto diverse fra loro.
L’ascolto del disco è scorrevole e certamente diretto ad un pubblico di nicchia. Ma non solo. Secondo noi tutti possono apprezzare l’estro creativo incredibile di Carlo Skizzo Biglioli. Il tentativo di questo artista di de-costruire sia la musica che le parole è molto riuscito a nostro parere. Il risultato a tratti è anche tanto accattivante. Accogliamo con grande piacere “La scomparsa dell’uomo invisibile”, un disco davvero sorprendente…