CALABI: fuori il video di “MANI”

Esce il video di MANI, l’ultima puntata del debut album di CALABI.

Si chiude così la miniserie di quattro episodi del cantautore dal titolo Viaggio Post Maturità, un disco che abbiamo scoperto poco alla volta e che abbiamo avuto il tempo di osservare da vicino, come sotto una lente d’ingrandimento, per coglierne le sfumature.

Un viaggio in quattro tappe che ci ha fatto assaporare il desiderio e l’attesa (Sferica), la passione e la trasgressione (Manifesto), le vacanze e la condivisione (Viaggio post maturità) per chiudere con il freddo e la nostalgia (Mani). Il freddo delle mani che non si cercano più, la nostalgia delle carezze ormai perdute ma anche dei graffi. MANI è un tuffo nel passato, una porta che sembrava chiusa e d’improvviso si spalanca, un cocktail di emozioni che ci fa sentire più vivi che mai.

Le mani si cercano, i cerchi si chiudono. Il video di Mani chiude la mini-serie Viaggio Post Maturità, ambientata nella cornice surreale dei palazzi Tintoretto e Cimabue, nella periferia di Brescia. Tra tinte pastello e sfumature di astrattismo ha luogo la favola di Vivien. La solitudine della protagonista, che vive rinchiusa all’interno palazzo, ma il suo orizzonte di senso la porta lontano. Calabi è una presenza eterea, c’è e non c’è allo stesso tempo, che appare negli stessi angoli di Vivien ma i due si rincorrono senza incontrarsi mai. Ma, come nelle favole, alla fine l’incantesimo si spezza e la protagonista scappa via dal palazzo tutta scompigliata in una corsa folle e liberatoria

In occasione dell’uscita del singolo CALABI ha lanciato sui propri social l’iniziativa #rivoglioLeTueMani, visibile qui: www.instagram.com/p/B_fXYrsHn-e/

L’idea è di comunicare con i fan, condividere video fatti in precedenza o foto di persone che al momento sono lontane, con in sottofondo MANI, un toccarsi virtuale nell’attesa di farlo di nuovo realmente.

CALABI, moniker dietro il quale si nasconde Andrea Rota, ci trasporta così nel suo mondo un po’ alla volta, per farci apprezzare ogni minima sfumatura delle sue canzoni, per darci il tempo necessario di prepararci al viaggio. Un cantautorato avvolto da una malinconia pastello con la giusta veste elettro pop. La produzione del disco è curata da Federico Laini, già suo compagno di avventura nei Plastic Made Sofa.

CREDITI:

Video diretto da Andrea Cominoli, una produzione Febo Films.

con VIVIEN GENERALE e CALABI
Tutti i brani sono scritti da Calabi

Produzione di Federico Laini

Mastering di Riccardo Zamboni

Arrangiato con Simone Chiarolini

Biografia:

Qualcuno lo ha definito lo ”scienziato indie”, dopo che i suoi brani sono stati inseriti nella playlist Indie Italia di Spotify.

Calabi, all’anagrafe Andrea Rota, è un cantautore bergamasco. Calabi come il nome dello scienziato che più lo ha ispirato nella sua vita parallela che lo ha visto dedicarsi alla fisica teorica. Andrea scrive libri per bambini, e insegna loro la matematica attraverso il linguaggio universale dell’estetica. Le sue canzoni sono caratterizzate da una perfetta alchimia tra il suo cantautorato caldo e avvolgente, e la produzione elettronica di Federico Laini, già suo compagno di avventura nei Plastic Made Sofa, che le veste di un abito pop, colorato e moderno.

web links:

www.instagram.com/calabimusica

www.facebook.com/calabimusica

Photo Credit: Lorenzo Donini