Arch Enemy – Will to power

Gli Arch Enemy è da anni che entusiasmano folle di fans, è da anni che ci propongono death metal di grande valore. Con il loro nuovo album certamente confermano tutte le loro qualità. Will to power è un altro tassello nella storia di questa magnifica band. System failure lo ha ascoltato e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.

The race rispetta il suo titolo: una canzone-mitragliatrice dalle ritmiche indiavolate con stacchi pazzeschi e riff che stendono a terra. Alissa White-Gluz sforna growl incredibili, davvero, qui come in tutto l’album. Che assolo di rilievo troviamo in questo pezzo. Accanto a The race, uno dei pezzi migliori dell’album, vanno messi The world is yours e The eagle flies alone, i due singoli che hanno promosso in anteprima questo album con i relativi video, due canzoni eccellenti. The world is yours, come The race, è un’altra mazzata nello stomaco con la sua velocità forsennata ed alcune aperture epiche che elevano la canzone fino al cielo. Super azzeccati i refrain presenti in questa canzone. The eagle flies alone è il punto più elevato di questo album, l’anthem che ti entra in testa e non esce più. E’ qui che il nostro spirito si eleva e vola alto come l’aquila del titolo. In questa serie di pezzi dobbiamo assolutamente collocare anche l’ottima First day in hell, canzone sinistra ed inquietante che ci sconvolge e travolge come tanti pezzi degli Arch Enemy.

Reasono to believe è la classica ballad presente in ogni disco metal. Qui possiamo apprezzare Alissa nel cantato in clean e ci domandiamo che cosa sarebbero gli Arch Enemy con qualche cantato in clean in più. Alissa è proprio splendida nel cantato pulito, molto ammaliante. Tali passaggi melodici avvicinano la band al gothic metal: infatti, gli Arch Enemy con Will to power dimostrano di voler sperimentare anche qualcosa di mai fatto prima. E lo vediamo anche in Dreams of retribution dove troviamo un esordio/intro annidato in stile symphonic metal. Lo vediamo anche nell’apertura di A fight I must win con un’apertura solenne che eleva ancora il nostro animo.

Stupendi l’intro iniziale Set flame to the night, una sintesi in breve di quello che troveremo più avanti e Saturnine, intermezzo in stile gothic che troviamo verso la fine dell’album.

In Will to power le sferzate sonore heavy metal non mancano come non mancano i ritmi furiosi e forsennati del death metal che sovente sfocia nel melodic death metal come da tempo ci hanno abituato i nostri. Assoli pazzeschi contornano spesso le canzoni, stacchi incredibili ci mettono al tappeto, aperture epiche ci elevano l’animo, come già detto. Insomma un album notevole Will to power, a tratti prodigioso e davvero entusiasmante. Un album che resterà nella memoria di tanti fans della band e non solo…