Andrea Torello – Appunti di viaggio
È un album intimista, riflessivo, che spero mi rappresenti come uomo e come autore. Nel comporre ho cercato di non lasciare nulla al caso, di creare un filo rosso che colleghi tutti i brani. È un disco unitario, da ascoltare nella sua interezza, non una collezione dei pezzi di una carriera. Ho cercato di lavorare personalmente su ogni singolo suono, prima agli strumenti e poi in studio: è stato un lavoro di ricerca e sperimentazione, una lotta che spero si percepisca dalle note, accanto alla speranza che alla fine emerge sempre, anche dal conflitto
Così ci presenta il suo album “Appunti di viaggio” l’artista Andrea Torello. System failure lo ha ascoltato e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo. Dopo un intro alquanto ambient/atmosferico arriva “Ed è quasi per caso” con il suo beat tanto ritmato e sonorità alquanto romantiche ed ammalianti che sanno di dreampop.
Poi arriva “Risveglio” e qui passiamo a sonorità alla Vangelis sempre tanto romantiche e pure melanconiche e toccanti. Un piano triste e soffuso accompagna gran parte del pezzo. Melodie intense contraddistinguono “Appunti di viaggio”, un album dove vediamo la partecipazione di Simone Piccolini (Il Cerchio d’Oro) alle tastiere e al mellotron, di Michele Torello (Qirsh) alle chitarre e di Luciano Giorda.
“Solo per te”, un altro brano che dimostra la filiazione vangelis-iana della musica a tratti tanto vibrante e incredibilmente profonda di Andrea Torello(in figura sotto). Altri artisti ai quali pensiamo ascoltando Torello sono i Sigur Ros e Boards of canada. Non mancano passaggi alla God is an astronaut. Infatti, la musica di Torello si presenta come un mix ben congegnato di ambient, post rock e dream pop, il tutto mirato a trasportare l’anima e il cervello dell’ascoltatore in “anfratti sonori” incontaminati.
Tanto romanticismo anche in “L’origine del mondo” con i suoi pad che ci aprono il cuore per riempirlo di luce e la chitarra che accompagna con arpeggio dolce e delicato. Ci sono pure suoni simili a versi di animali nella canzone. Qui arrivano sonorità che possiamo trovare anche in qualche canzone dei Sigur Ros. Cosa questa che si può dire anche per la canzone successiva “Telo dico così”.
“Ninna nanna” è una canzone/tentativo di creare una sorta di ninna nanna electro tanto immaginifica e leggiadra: il suo refrain ci entra proprio in testa e sostiene l’intera canzone. Il miglior pezzo del disco a nostro parere. Ancora tanta musica rilassante con “Estate, di sera”, un impressione sonora albeggiante o crepuscolare, scegliete voi. Fantastico il vocalizzo che troviamo nella canzone. Poi c’è “Melodia d’autunno” che ci offre sonorità trip hop/ambient alla Burial. L’Outro chiude il tutto ancora in modo ambient/atmosferico come l’intro: anche in quest’ultima canzone suoni che sembrano versi di animali.
La “ninna nanna surreal-immaginifica” di Andrea Torello non è per tutti: è per sognatori, è per idealisti, è per coloro che si rifugiano nella “Youtopia”(riferimento alla youtopia finale del film omonimo) per scappare alle brutture del mondo, il mondo fangoso-infernale-materiale. Nella musica di Andrea Torello tutto sembra essere stato concepito con grande accuratezza, con grande ricercatezza sonora. Il fine della musica di Torello è emozionare, il fine è fornirci un paradiso artificiale struggente, un paradiso per liberare il nostro spirito.