Alfredo Marasti- Altri Tempi (La Stanza Nascosta Records)

Cantautore, registra, scrittore e professore, Alfredo Marasti ci consegna con “Altri tempi” un lavoro complesso, ricco di sfaccettature e permeato da influenze diverse. Echi di De Gregori si avvertono in “Canzone d’amore” ed in “Ieri (ritratto di bandiera rossa); Branduardi sembra essere quasi sempre presente sullo sfondo, così come ricorrono sonorità tipiche del miglior Battiato.

Irriverenza e denuncia sociale (Omofobia! Omofobia!/L’importante è avere tatto e cortesia.
/Li ammiri, li rispetti e poi li tolleri e comprendi e ti fa schifo se si bacian per la via) confluiscono in “Omofobia! Omofobia”, trascinante mazurka in salsa rock anni sessanta; impressioni deandreiane emergono nella bellissima “Lillly al pub”.

Incipit bennatiano per “Single”, che si conclude con lo sproloquio finale tratto dal film “Berlinguer ti voglio bene”; liberamente tratta dal romanzo di Benni l’emozionante “Margherita Dolcevita”.

Marasti fa del citazionismo una scelta artistica dichiarata, trovando la sua originalità nella articolata rielaborazione di una moltitudine di suggestioni diverse, tenute insieme da una poetica unitaria che funge da efficacissimo collante.

Avanguardia e stile retrò, fascino popolare e prosa colta (che si impenna in volute, veraci, coloriture) si intrecciano in un lavoro curatissimo sul piano sonoro, ancor più su quello testuale.

“Altri tempi”(La Stanza Nascosta Records, 2020) è un disco tecnicamente inattaccabile, capace di regalare emozioni e spunti di riflessione duraturi.

Un disco sul tempo, che all’usura del tempo è destinato a resistere.

Voto: 10/10