Absynthe Effect – Frozen Statue in the sun

Stefano Soggiu(voce, chitarra), Andrea Biosa(chitarra), Gavino Santoni(basso) e Marco Sitzia(batteria) formano gli Absynthe Effect. Abbiamo ascoltato il loro EP dal titolo “Frozen Statue in the sun” e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.

Si parte con l’opener “Froze” che offre subito refrain tanto accattivanti. Poi la canzone si apre e il sound della band si distende, un sound prettamente alternative rock che fa pensare a band alternative rock in salsa italiana come Verdena, Marlene Kuntz e Afterhours. Il cantato di Stefano Soggiu è tanto melodico e guida l’attenzione dell’ascoltatore. Poi il sound più avanti diventa lievemente grunge e a tratti anche post rock con effetti electro tanto viaggianti. Struttura della song abbastanza simmetrica con tanto appeal.

Si prosegue con “Amanda” con il suo arpeggio e basso iniziale. Inizio della canzone molto evocativo e sognante. Poi si arriva ad uno stacco e la canzone assume toni molto più grunge della canzone precedente presentando anche uno scream. La cosa si ripete ancora. Anche qui molto equilibrio nella song. Poi c’è un bridge che porta la canzone verso l’uscita con ancora uno scream tanto straziante e un solo di chitarra notevole a sigillare il tutto.

Poi segue “Siren” con la sua chitarra iniziale funkeggiante e altro solo dell’altra chitarra. Le due si sposano proprio nel loro alternarsi. Poi entra il cantato a conferire un tocco quasi magico. Dopo la metà chitarra ruggente che ci porta in lidi hard rock sempre accompagnata dall’altra. Uscita della canzone tanto suggestiva. “Miss Clearwater” ci offre sonorità grunge/alternative metal che ci portano alla mente band come Nirvana o Soundgarden. Qui il cantato è ancora diverso e Stefano Soggiu mostra di saper dominare registri diversi. Ancora solo di chitarra strepitoso a dare una pausa al temperamento dirty della canzone.

Produzione sonora più che buona come pure il songwriting esaltano “Frozen Statue in the sun”, un prodotto musicale partorito da musicisti di talento. Su System failure spesso facciamo le cosiddette “apologie dello sporco” e qui è il caso di farne una: il sound di Absynthe Effect, sound a tratti alternative rock a tratti grunge a tratti hard rock è una sorpresa per noi e ci dimostra che il grunge, “lo sporco”, può assumere diversi aspetti e connotazioni se è ben rielaborato e riscritto da persone consapevoli dei mezzi a propria disposizione. Inoltre, come non dirlo, l’appeal a questa band non manca. Quindi, mettendo tutto insieme, secondo noi questo EP vale 85/100.

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