Virginian si racconta a System failure: la loro musica e tanto altro…

1)Benvenuti su System failure. Presentate la vostra band ai nostri lettori. Parlateci di come si è formata. Insomma raccontateci tutto…

Virginian nasce come progetto ambizioso e un po velleitario. Pensavo di creare un gruppo di artisti errabondi, una sorta di circolo o di carovana dove chiunque avesse qualcosa da dire o solo voglia di divertirsi potesse sentirsi a casa. Cosi all’inizio facevano parte di Virginian molti amici e molti scrivevano, suonavano o ballavano con questo nome. Mi piace pensare sia ancora un pò cosi.

2)Ora parlateci del vostro background musicale e nominate 3 album che hanno segnato la vostra vita…

Scelta difficile. Dico i primi tre che mi vengono in mente:
“The Doors” dei The Doors,
“Non al denaro, non all’amore, ne al cielo” di Fabrizio De Andrè,
“Pròxima estaciòn: Esperanza” di Manu Chao

3)Come nasce in voi la passione per la musica?

Forse quando ho notato che qualsiasi cosa si faccia, se c’è della musica di sottofondo è tutto migliore, più bello e più vero.

4)Su System failure abbiamo recensito il vostro disco dal titolo “Romanzo d’entusiasmo”. Come è nato? E’ stato difficile registrarlo? Avete qualche particolare aneddoto da raccontare?

E’ frutto di esperienze vere, parafrasate per poterle adattare alla musica. E’ una raccolta di canzoni scritte nell’arco di 3-4 anni che hanno un comune denominatore: sono storie di provincia. Una volta scelte le canzoni da inserire nel progetto è stato facile metterle in musica e registrarle anche grazie all’aiuto dei produttori artistici, i ragazzi dell’Artisound studio di Eraclea, Luca e Davide. Un aneddoto interessante riguarda l’ultima parola del brano “Shakespeare anni dieci”. Ci siamo dati appuntamento nell’appartamento di uno dei bassisti di Virginian, Sebastian. Quel pomeriggio ci siamo dovuti scolare una bottiglia di Havana, fumare a più non posso, urlarci contro fino ad insultarci, solo per trovare l’ultima parola che mancava al testo. E poi ci siamo commossi.

5)Nella recensione abbiamo scelto Johnny come migliore traccia del disco. Voi quale traccia preferite in particolare? Una alla quale siete molto legati dal punto di vista affettivo ed emozionale…

Johnny è il brano più intenso, almeno per me. Scritto in una mattina di totale disperazione da hangover. Mi sono guardato allo specchio e mi sono detto: – Tu fai schifo. Tu sei come tutti gli altri e persino il tuo modo di essere te stesso è conseguenza di quello che ti dicono gli altri di essere. Tu sei un Johnny qualsiasi – Cosi cantarla diventa un po prendersi a schiaffi. Di gusto veramente.

6)Ci parlate della cover di “Romanzo d’entusiasmo”?

Altra collaborazione, altro pezzo della carovana, altro membro di Virginian. Opera di un artista locale, Mattia Pavan. Abbiamo realizzato una serie di foto con protagonista una scultura in legno con la faccia da ebete, quella per noi è l’espressione di Johnny, la maschera è Johnny. Abbiamo quindi inserito la maschera in situazione di vita comune. Nella copertina Johnny è a letto con la sua ragazza e nonostante l’atmosfera, l’eleganza e la passione, egli conserva sempre la solita espressione amorfa.

7)Quali sono le differenze tra “Romanzo d’entusiasmo” e i vostri lavori precedenti?

“Romanzo d’entusiasmo” è molto più curato nei dettagli rispetto ai precedenti lavori, questa è la differenza principale.

8)Come nasce una vostra canzone. Parlateci del processo creativo…

Siamo in giro, parliamo e beviamo, osserviamo e beviamo, improvvisiamo con gli strumenti e beviamo, facciamo domande impertinenti agli sconosciuti e beviamo. Il giorno dopo non ci ricordiamo niente ma se siamo fortunati abbiamo scritto qualcosa in qualche tovagliolo di carta e da li partiamo.

9)Se la vostra musica fosse una città a quale assomiglierebbe?

Venezia. Hic et nunc.

10)E se fosse un cocktail?

Qualcosa dal forte gusto amaro. Un negroni forse.

11)C’è un filo rosso che lega tutte le vostre canzoni?

Il filo è Johnny, sono tutte storie di Johnny, l’incolpevole ragazzo di provincia.

12)Quale è la vostra massima aspirazione come band? Dove vi vedete fra 5 anni?

Non lo so. Vivere di musica è per veri musicisti. Vogliamo raccontare e mentre lo facciamo vogliamo ballare e far ballare. Tra 5 anni ci guarderemo indietro, spero di vedere molti momenti come questi, dove cantiamo e balliamo senza pretese.

13)Con quale artista/band indipendente vorreste collaborare?

Vorrei allargare la carovana quindi la band. Vorrei collaborare con qualsiasi persona abbia qualcosa da dire e abbia un forte spirito di improvvisazione.

14)In quale festival italiano o straniero sognate di suonare?

Da ragazzino sognavo l’Heineken jammin festival, il primo festival a cui abbia partecipato. Ora direi lo Sziget festival a Budapest.

15)E’ stato un piacere intervistarvi. Per concludere la nostra chiacchierata lasciate un messaggio ai nostri lettori…

Ricordo i link dove si possono trovare notizie di Virginian e della carovana in generale:

Facebook: https://www.facebook.com/VirginianBand/?ref=settings
Bandcamp: https://virginian.bandcamp.com/releases
Instagram: https://www.instagram.com/virginianband/
Soundcloud: https://soundcloud.com/virginianband

E ovviamente su Youtube scrivendo solo Virginian.

Grazie System failure e complimenti ancora per la rivista!