>>STEFANO MELI – Noose

Quello che questo brano non dice, almeno a parole, è la denuncia. La denuncia di Stefano Meli scaturisce direttamente dalla sua osservazione del mondo in cui viviamo. Scaturisce dal rifiuto del rumore e dell’ingiustizia dell’uomo a cui Stefano contrappone, nella vita come nelle immagini, il silenzio della natura: le tre sequenze di alberi segnano il centro del video. E poi ci sono le scene che Giuseppe Firrincieli ha girato durante i concerti di Stefano Meli, queste sono quel legame di sangue, quel collante tra la musica suonata, il sudore, le note e le immagini che compongono il video del brano. Alla fine compare, anche se per poco, il violino di Anna Galba che accompagna il volo dei gabbiani, il respiro, l’aria, la libertà, il sogno e quel senso di solitudine che penso ci appartenga.

Il brano si chiama “NOOSE” e contiene il seme dei temi di tutto l’album. NOOSE, ovvero il cappio, si riferisce alle vite che viviamo ma che non sentiamo nostre, alla politica e all’economia che schiaccia la gente costringendo alla fuga migliaia di persone in cerca di una “valle della luna” (“SONOMA” nel disco, non a caso è un blues) dove poter vivere in pace. Gli alberi del video si riallacciano al brano “TREE” nel disco, le immagini della gente che scappa si riallacciano ai brani “NO HUMAN DREAM” e “DESERT”, i gabbiani finali si riferiscono al brano “KEE” e “RAIN”.

Volevamo dare un senso narrativo al video, un’idea di pensiero, un viaggio tra messaggi che passano e si insinuano senza discorsi, come la musica di Stefano, oltre il criterio estetico, dritti al centro della sostanza umana”.

CREDITI

Noose: musiche di Stefano Meli

Hanno suonato: Stefano Meli (chitarra e slide), Anna Galba (violino), basso (Sergio Occhipinti), Sebastiano Cataudo (batteria e percussioni).

Mix e Mastering: Carlo Natoli @ Phantasme Recording Studio – Catania

Foto: Stefano Meli, Giuseppe Firrincieli

Riprese e montaggio: Giuseppe Firrincieli