Solaris – L’orizzonte degli eventi

I Solaris sono Alberto Casadei(voce, chitarra), Lorenzo Bartoli (basso, cori), Paride Placuzzi (chitarra) e Alan Casali (batteria). Costoro propongono un mix fra alternative rock, noise rock e “puro stoner” da far tremare le membra. Esce il 23 Ottobre 2017 l’EP di debutto dei Solaris intitolato L’orizzonte degli eventi, un album composto da cinque brani carichi e devastanti. System failure ha ascoltato questo album e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.

Luna, opener del disco, ci propone sia sonorità alternative rock/noise rock in stile Marlene Kuntz ed Afterhours che altre sonorità stoner. Il cantato di Alberto Casadei subito si presenta a noi nel suo essere tanto carismatico ed appariscente. Luna offre sia momenti più melodici che momenti nei quali il sound della band si mostra in tutta la sua potenza.

Anche nella successiva Nottetempo si sussegue il mix alternative rock, noise rock e stoner visto nel pezzo precedente. In entrambe le canzoni avvertiamo la presenza di passaggi sonori che fanno pensare ai Soundgarden.

Erode è una sorta di pezzo di riflessione, una canzone che mira a scavare dentro di noi, una canzone per sognatori, un pezzo che spinge tanto a meditare con i suoi vuoti sonori. Anche qui i Solaris non si risparmiano una certa dose di sferzate sonore alquanto ruggenti. Inoltre, qui come altrove, troviamo assoli notevoli.

In Leviatano lo stoner prende il sopravvento, sonorità stoner che portano subito la mente a band come Kyuss, Fu Manchu ed Unida. Qua e là nel disco si intravede anche qualcosina di grunge alla Nirvana e Melvins. Con Leviatano abbiamo “l’apologia dello stoner” made by Solaris: è con questo pezzo che questa band diventa tanto interessante. E’ con questo pezzo che esce fuori tutto il temperamento e la forza della band, band capace di esprimere tanta profondità e spessore artistico.

Poi c’è Specchio, che, come Erode, è canzone portatrice di tanta malinconia e profondità. Sicuramente la più psichedelica delle cinque Specchio, è qui infatti che si fa avanti uno psych rock/stoner rock discretamente “allucinogeno”.

Allora come non amare i Solaris, band di indiscusso valore e talento capace di portarci per le strade polverose del rock. L’orizzonte degli eventi è un disco da 85/100, un disco che va ascoltato più volte perché ogni volta offre tante sorprese ed è capace di suscitare in noi il “fremito dell’animo”. Il problema con Solaris è smettere di ascoltarli e siamo sicuri che tanti amanti dello stoner rock li ameranno davvero tanto. Meno male che ogni tanto su System failure arriva qualcuno capace di “sconquassare” tutto con il suo sound “cazzuto” e “tosto” all’inverosimile…

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