>>Marco Germani: la musica è come l’alchimia: un po’ scienza e un po’ magia

Marco Germani ci parla di come è stato realizzato il suo album dal titolo Near Death Experience:

L’album è stato interamente registrato, mixato, prodotto e stampato presso After Life Music Dimension di Vigevano PV, Associazione Culturale e Ricreativa.

Registrazione e mix con Pro Tools 11, utilizzando un’unica sala (la regia) ed un Mac Pro Quad Core Intel Xeon del 2008 con 10 Gb di Ram, sistema Mavericks su hard disk SSD da 128 Giga e files su un hard disk da 1 tera meccanico interno.

Il fulcro della sintesi è dato dal Komplete della Native Instrument versione 10 con alcune librerie aggiuntive tipo Voxos della Cinesamples e Lass audiobro per tappeti di archi, inoltre fondamentale è stato Omnisphere della Spectrasonics per i tappeti psd ed i suoni sintetici.

Le batterie sono fatte con Abbey Road Modern Drummer montate su Kontakt (stessa patch per tutte le canzoni più metal con cassa accordata sotto e rullo molto compresso e cambiato di accordatura, poco ambiente e dinamiche portate tutte allo stesso livello), alcune parti sono state composte suonandole con una semplice master keyboard 4 ottave della M audio, per alcune parti invece ho utilizzato pattern preconfezionati esistenti all’interno della libreria stessa. Per alcuni brani ho usato Abbey Road Vintage Drummer.

Le ritmiche elettroniche sono invece state realizzate con Battery ed alcuni interventi con Damage, che reputo una delle più belle librerie in assoluto, i timpani sinfonici sono Action Strikes, che ha la caratteristica di generare pattern molto belli in automatico e ovviamente già sincati come anche action strings, alcuni passaggi sono fatti con Kinematic Metal: molto divertente anche visivamente!

Il piano di Stupid Bitch è The Giant sempre della N.I.

I bassi e le chitarre sono suonati passando attraverso un POD HD PRO rack , utilizzando dei preset abbastanza semplici e simulazioni di Fender, Mesa Boogie e Marshall, ho usato anche qualche pedale della mia Pedal Board (Blackstar Ht dist X e Tc electronic Dark Matter) con chitarre Fender Stratocaster modificate con pick up Di Marzio Evolution e Fender Tele con pick up Minibucker sempre Di Marzio, le parti di solo o psichedeliche sono fatte con una chitarra Jacaranda con pick up Evolution, ho usato anche il delay della Tc Electronic Falshback x4 per i reverse e i delay a tempo non sincato, ma “vecchio stile” tappando con il piede, i bassi li ho fatti con un Fender messicano standard mono pick up al ponte e sempre e solo plettro, alcuni bassi sono sintetici e fatti con Scarbee MM. Non ho microfonato nulla pur potendolo fare, in questo modo il sound è più digitale.

Le voci e l’arpa di Rita sono tutte registrate con microfoni Neumann (un TLM 103 e un U87 Ai) che reputo i microfoni migliori del mondo, passando attraverso un semplicissimo Focusrite Voicemaster PRO. Il banco è un Presonus Studiolive 16.4.2 Ai che ho usato come scheda audio per Pro Tools.
Le registrazioni sono tutte a step ma non c’è nessun copia incolla sulle parti che si ripetono tranne per le voci reverse o cambiate di intonazione.
Il theremin è stato registrato usando la sua uscita in linea, pre Focusrite , effetti di Pro Tools…

Ho usato molti plug-in della Waves per scaldare, comprimere e reverberare, l’eq standard di Pro Tools, due monitor RCF e due TANNOY, poi ho fatto un master utilizzando OZONE 7 modificando un pochino alcuni preset standard.
Ho fatto un ascolto sull’auto della mia fidanzata, un ascolto su un impianto audio da live ed un ascolto con delle cuffie della Sony molto pompate sui bassi mentre mi allenavo in palestra.

Non sono un tecnico del suono e non ho mai fatto corsi, mi piacerebbe molto, sono un autodidatta che sperimenta, ci tenevo a far tutto da solo proprio per capire fino a che punto potevo arrivare, credo comunque di aver fatto qualcosa di accettabile grazie alla tecnologia digitale che “preconfeziona” sonorità valide. La mancanza di strumentisti è voluta proprio per dare quella sensazione di roboticità che solo una macchina può dare, un po’ come quando si ascoltano le produzioni anni ’80, l’emotività viene data dalle voci e dai solisti che sono strumenti naturali, per dare l’idea di un’anima persa in una dimensione che non gli appartiene.

Il processo creativo è avvenuto attraverso riff di chitarra, combinazioni di suoni o idee strampalate: ad esempio l’ultima traccia non doveva esserci perché il protagonista doveva rimanere intrappolato nella dimensione onirica, poi mi è sembrato un po’ troppo esagerato e ho aggiunto Many Questions. Ho chiesto a Rita Partini di improvvisare con la sua arpa celtica sopra un sottofondo che avevo registrato con uno zoom portatile camminando nel cortile della nostra struttura durante l’estate mentre i bambini giocavano con tricicli, monopattini e macchinine a pedali, poi sono andato in strada e ritornato nel seminterrato…

L’art-work è opera dalla mia compagna che aveva appena acquistato una bellissima Nikon d750 con un obbiettivo da 50mm, abbiamo fotografato la mia persona, superfici e materiali differenti che abbiamo trovato spostandoci nel centro storico di Vigevano, nella zona di via del Terraggio, una delle più antiche della nostra città. A un certo punto ci siamo imbattuti in una carta da gioco abbandonata a terra: il 5 di picche… Abbiamo istintivamente scelto di immortalarla in una foto. Indovina che cosa rappresenta? Cambiamento, squilibro, morte, tradimento… in un periodo burrascoso pieno di avvenimenti nefasti! incredibile vero?

Per i video stiamo mescolando immagini di diverso tipo: di vecchi film, storiche, evocative, simboliche e frattali psichedelici, in modo da ottenere qualcosa di molto confuso ed evocativo, come in un sogno/ incubo. Vorrei portare una proiezione di un’ora nei locali, insieme ad un gioco di luci, un’introduzione suonata con loop station e magari un cocktail preparato appositamente per l’occasione…

Ad oggi non ho nessun contratto editoriale e ci stiamo muovendo da soli con la promozione, contattando le webzine che ci sembrano più in linea con il progetto. Devo dire che ho trovato feedback positivi, le persone sono curiose e ho notato che si dividono in due: chi segue il mainstream e chi segue la musica indipendente, non so bene a chi rivolgermi perché non credo che la musica vada etichettata, intanto ho regalato l’album a persone molto differenti e tutti hanno avuto la sensazione del “viaggio”, ringrazio l’elettronica e la sintesi per questo, ma anche tutti coloro che hanno scritto musica meravigliosa che mi ispira quotidianamente. La musica è come l’alchimia: un po’ scienza e un po’ magia.