>>L’EQUILIBRISTA – Approfondimento

Leggendo il testo di L’EQUILIBRISTA, canzone della band a cappella dal nome Cherries on a swing set, viene da pensare al film The walk di Robert Zemeckis. The walk è un film biografico che parla di Philippe Petit, funambolo francese, che il giorno del 6 agosto 1974 ha compiuto la sua più grande impresa: la traversata delle Torri Gemelle del World Trade Center su un cavo d’acciaio senza alcuna protezione.

A parte il riferimento al film di Zemeckis l’equilibrista della canzone dei Cherries on a swing set è metafora di spregiudicatezza, di disinvoltura, di ansia di libertà. Il lavoro, le norme sociali, le convenzioni borghesi, la manipolazione mediatica oltremisura presente nella società contemporanea, tutto questo “uccide” l’originalità, la particolarità, a vantaggio di un’omologazione piatta e grigia. L’equilibrista si oppone a tutto ciò…

E allora eccomi qui, sono l’Equilibrista.
Io volo e vivo così, il cielo è la mia pista.
A braccia aperte (senza ali)
Ad occhi chiusi (verso il sole)
E sorridendo alla luna… Io tento la fortuna!”

Tra le sue peculiarità la voglia di rischiare, la voglia di gettarsi nel vuoto mentre gli altri si comportano come “formiche operaie” senza un briciolo di azzardo.


Nel testo di L’EQUILIBRISTA la bellezza

…è meraviglia che scopre, chi cerca, chi non smette mai
di cadere e provare paura, per cercare di uscire dai guai.
Ti percorre la spina dorsale quel brivido in più.

Ebbene, quel brivido in più è quello che ti regala emozioni e sensazioni indimenticabili. La società contemporanea, come prima di essa la società moderna uscita dopo la Rivoluzione Industriale e la Rivoluzione Francese, è, tra l’altro, società di controllo e repressione nella quale ogni individuo è ingranaggio di un sistema sociale oltremodo complesso e sofisticato. In tale società non si ammettono “sbavature”, si ricerca la “perfezione” grazie anche all’ausilio della tecnologia e della scienza. Ma “La bellezza non è perfezione, non è simmetria”…come ci ricorda L’EQUILIBRISTA…Quindi, la figura del funambolo evocata nella canzone è anche metafora dell’artista o di un sognatore che è mosso spesso dalla tensione verso l’infinito, verso sogni o cose impossibili. A volte sono proprio i sogni e le illusioni a tenerci vivi…