>>Devid – Effetto placebo

Oggi parliamo di Effetto Placebo, album del rapper italiano Devid, il quale è uscito il 19 Dicembre sull’etichetta toscana Bitika Records. Effetto Placebo contiene 20 tracce tutte scritte e composte da Devid sia per quanto riguarda i testi sia riguardo le produzioni musicali.

L’album vuole essere la perfetta sintesi del sound e del mood dell’artista, in quanto troviamo differenti e contrastanti sonorità che trovano però un punto comune nel concetto che Davide Calandra(Devid) ha voluto dare alla sua creazione: quello di creare un lavoro che lo rappresentasse a 360 gradi a livello artistico e musicale. Nell’album sono presenti composizioni musicali create con suoni reali campionati direttamente (suoni fatti con la bocca, con le mani, versi di animali, pannelli di polistirolo, nacchere ecc..) ed altre tracce composte con sintetizzatori analogici e digitali.

System failure ha ascoltato Effetto Placebo e queste che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo. Con Intro-spezione, primo pezzo dell’album ascoltiamo, all’inizio, un cantato in rap robotico e suoni electro. Poi la canzone comincia e abbiamo il rap di Devid, rap duro e profondo, rap pieno di significato, rap che cerca di parlare di vissuto quotidiano.

La cosa che più colpisce delle canzoni di Devid è la presenza di un’elettronica e di suoni campionati che donano alle sue composizioni tanta originalità. C’è tanta ricercatezza sonora in Effetto placebo: Devid si mostra a noi come una sorta di prestigiatore, un illusionista che crea tanti giochi e malie con la sua musica.

Per esempio, in Anima troviamo sonorità ruvide e marcate che si accompagnano con altri suoni alquanto evanescenti. Ci siamo, invece, è tanto coinvolgente con il suo beat ripetitivo e pulsante. Pensiamo a Lyricalz ascoltando questa canzone. Timbuctù presenta atmosfere dark con spirali sonore avvolgenti. Qui ascoltiamo, tra l’altro, versi di elefante e un’aria alquanto orientaleggiante.

Lupo solitario contiene invettive e un ritmo abbastanza incalzante. Dopo Black, canzone “nera” dalle atmosfere cupe e darkeggianti arriva Buio: anche in questa canzone profondamente ammaliante ci sono suggestioni orientaleggianti. Ammaliante è uno degli aggettivi chiave per descrivere la musica di Devid, musica elegante, musica spesso d’impatto, musica estremamente dirompente e ricca di stimoli.

Ascoltando Stanza 9 abbiamo a che fare con un rap turbinante e con sonorità alquanto austere. Quando ci troviamo nella “stanza 9” ci sembra di capire il significato delle parole di Devid quando spiega cosa è l’effetto placebo: “Il concetto di Effetto Placebo è molto vasto, l’effetto placebo inteso come la musica che placa i suoi demoni, come la musica che fa star bene che tiene compagnia. L’effetto placebo inteso come prefissarsi un obiettivo e raggiungerlo perché solo noi possiamo essere veramente di ostacolo a noi stessi; ciò che vuoi è ciò che hai.”

Espressione è colma di guizzi sonori oltremodo pulsanti e alquanto liquidi. Ci sono anche sferzate sonore ruvide ed evoluzioni di grande fascino ed eleganza. La title-track Effetto placebo è sinistra ed inquietante come tanta musica di questo album. Qui il testo del rap è davvero impressionante per il suo essere tanto vorticoso e agile allo stesso tempo. Effetto placebo è uno dei migliori pezzi dell’album a nostro giudizio.

Anche in Nessuno può capire abbiamo altri paesaggi sonori piuttosto dark, paesaggi sonori di grande espressione, paesaggi sonori molto pregiati. Questo album ci porta in antri oscuri, i luoghi reconditi della nostra società e della nostra anima. E Nessuno può capire rende molto chiare le parole appena pronunciate.

Solitudine amica ci porta in un mondo alieno con le sue sonorità sci-fi. Senza cuore sembra continuare la canzone precedente per suoni abbastanza simili ma soprattutto per l’ispirazione ancora angosciante. Il nero è il tema dominante di questo album, nero e tenebre talvolta squarciate da splendidi bagliori di luci.

Poi arriva Il mare che non c’è e qui il “vuoto” espresso in questo album si fa tanto profondo e ricercato. Anche qui il rap è davvero stupefacente. Primitivo presenta muri sonori di grande efficacia, muri sonori anche qui alquanto sci-fi. Infatti, il sound di questo rapper spesso si offre come un sound synthpop che fa pensare a band come Ladytron o Psy’Aviah.

Finirò da te presenta suggestioni e testo molto poetici. Invece, Big bang ci porta nel vuoto, ancora tanto vuoto con sonorità robotiche ed aliene. Con Solo note ci avviamo verso la fine di questo album che sembra interminabile per la sua varietà e complessità. Anche con questa canzone c’è tanta profondità, altra nota dominante di questo album.

Proiezione astrale ci porta nello spazio profondo e qui come altrove l’influenza di Lyricalz si fa ancora sentire. Con Devid attraversiamo tanti mondi diversi fra loro, mondi di rara bellezza, mondi ch suscitano tanto stupore. Qui “l’effetto placebo” diventa a tratti stupefacente e il senso di vuoto è prorompente. Techno-logy chiude il tutto con le sue sonorità dance.

Questo album è proprio “abbondante”: c’è tanta roba in Effetto placebo, un album che sembra avere il potere di “riempire la giornata” di una persona con tante impressioni diverse fra loro…